Il Calcio è morto! Viva il calcio!

La classe arbitrale è nuovamente nell’occhio del ciclone: la Juve ieri a Catania apre un nuovo capitolo di agevolazioni facendo infuriare il Presidente Pulvirenti (sembra proprio che, dopo i fatti di Pechino e le polemiche intorno alla prima di campionato Juventus-Parma, questa situazione voglia proseguire).

 

“ Abbiamo assistito alla morte del calcio”

 

A freddo non riesco, sino in fondo, a condividere la dichiarazione forte di Pulvirenti ma, di certo, riconosco un andamento dubbio; mi unisco allo sconforto di un uomo che ha creato una compagine in grado di impressionare ed emozionare ed il cui percorso si è arrestato per due decisioni arbitrali (segnalato un fuorigioco in posizione regolare a sfavore del Chievo e non rilevato un fuorigioco sul gol della Juve.. Il calcio è crudele nelle sue ingiustizie) che sono il frutto dell’evidente fallimento della formula con i giudici di porta. Il calcio tenta di migliorarsi, aggiunge occhi in campo ma sembra spegnere le menti degli arbitri designati. In tempi sospetti avremmo facilmente potuto storcere il naso e ritenere questo episodio l’ennesimo esempio di un calcio falso e malato ma, alla luce delle numerose inchieste in corso che tentano di ripulire questo sport,  voglio ancora credere che vi sia un barlume di speranza: sarebbe davvero la morte del calcio se un giorno ci svegliassimo e, nonostante il corso della giustizia si adoperi ad accertare i fatti e punire i colpevoli, accettassimo in maniera servile che la forza del business ha appiattito qualunque tipo di sano agonismo.

 

Il Presidente dà fondo al suo sfogo attraverso le seguenti parole pronunciate, a caldo, subito dopo la gara:

“È il terzo episodio che ci capita dopo Parma e dopo l’Inter, avete visto cosa è successo: un gol regolare annullato a noi e un gol irregolare concesso alla Juve. E poi sette ammoniti, quindi l’espulso era nell’aria. Cosa dovremmo fare? Continuare a partecipare o dobbiamo assistere passivamente a queste cose? Ci sono sette arbitri”

E prosegue: “Il guardalinee il gol l’aveva già concesso, ha cambiato decisione. Il gol del Catania l’ha annullato la panchina della Juve. Questo signore ci deve spiegare perché ha annullato lui il gol, dopo le proteste. Spiegatecelo. Non è possibile. Diventa difficile continuare. Altro che sudditanza psicologica, c’è qualcosa di più. È vergognoso, non è l’errore di 20 centimetri del guardalinee, ma l’annullamento da parte della panchina della Juve: chi è stato? Pepe o Giaccherini?. L’arbitro mi ha chiesto scusa a fine partita: gli ho detto che doveva chiedermi scusa due volte: primo perché ha annullato un gol regolare, e secondo perché mi ha espulso senza motivo. Credevo che certi tempi fossero finiti. E invece no. Oggi abbiamo assistito alla morte del calcio”

 

In un comunicato ufficiale la società etnea, a distanza di un giorno dalla gara, specifica che il Catania ha sempre fatto propria la massima secondo cui un direttore di gara possa sbagliare e, ancora adesso, nonostante la somma ingiustizia subita, è di questo avviso. Inoltre mette in chiaro che i fatti sono stati analizzati considerando immagini e tempi delle fasi convulse successive all’assegnazione del gol ed emerge che non hanno avanzato il dubbio che la panchina della Juventus possa aver interferito nella decisione di non convalidare la rete di Bergessio ma, piuttosto, hanno constato, purtroppo, questa evidenza.

 

La Lega Nazionale Professionisti di Serie A, con il comunicato Ufficiale numero 69 ha reso note le decisioni del Giudice Sportivo dopo la nona giornata del Campionato Serie A Tim 2012/13.  Sono stati squalificati per un turno Nicola Legrottaglie, già diffidato e ieri ammonito, e Giovanni Marchese, espulso al 22′ del secondo tempo della sfida con la Juventus. Seconda ammonizione per Spolli, prima sanzione per Barrientos e Rolin. Ammenda di 7000 euro al Calcio Catania, ammonizione con diffida per il Presidente Pulvirenti.

Gianmarco Cerotto

riproduzione riservata

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Il Calcio è morto! Viva il calcio!

Impostazioni privacy