Un fastidio chiamato Europa League

Tre gol, un’altra disfatta che dovrebbe far arrossire Mazzarri e le sue riserve. L’intenso turnover applicato fin dalla prima partita con gli svedesi dell’Aik, al di là dei quattro gol segnati, ha svelato le chiare intenzioni degli azzurri: un fastidio queste puntate all’estero, prima finiscono e meglio è. Troppi cambi dal campionato all’Europa League producono questi effetti. D’altra parte, non è come aveva detto il tecnico: non ha due squadre di titolari, ma al gruppo dei noti ”titolarissimi” si sono aggiunti alcuni giocatori utili, tuttavia non straordinari.

Dopo appena 68” il Napoli si è trovato in svantaggio contro il Dnipro. Solita scena, soliti errori: gol di Fedetskiy sugli sviluppi di un calcio piazzato. Cambiano i protagonisti, non si elimina il difetto delle clamorose leggerezze in area: sabato a Torino ne aveva approfittato Caceres per portare la Juve in vantaggio. Ampi e insopportabili spazi per gli ucraini. Nella ripresa sono entrati Pandev e Cavani: palo e rigore del Matador, non è bastato. La qualificazione ai sedicesimi di Europa League non è sfumata: secondo posto ancora possibile.

Domenica si torna al campionato: arriva al San Paolo il Chievo, che ha spesso regalato dispiaceri agli azzurri, e mercoledì 31 ci sarà la trasferta a Bergamo. Intanto oggi, al rientro dall’Ucraina, il Napoli troverà le lettere dei deferimenti della Procura federale. Per il grave e maldestro tentativo di combine, peraltro mai attuato, del terzo portiere Gianello nell’ultima partita del campionato 2009-2010, il club rischia una penalizzazione, seppure minima. Responsabilità oggettiva. Napoli responsabile di avere tra i suoi tesserati Gianello, che era stato emarginato da Mazzarri, frequentava la squadra solo poche ore al giorno per gli allenamenti e vedeva le partite in tv. Sarebbe giustizia questa?

Fonte: Il mattino

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