Niente drammi, come da copione…solo riflessioni


Niente di nuovo, nulla è compromesso. Eravamo consapevoli che la gara avrebbe potuto decretare una sconfitta che brucia ma che non fa poi così male. Siamo maturati in questo, il sangue freddo di chi è in grado di alzarsi e reagire ci appartiene oramai, come da grande squadra. Siamo caduti, ci siamo sbucciati un ginocchio, abbiamo anche fatto la nostra buona dose di pianto, ma ora la ferita ci è stata bendata ed il dolore passerà. Anche questa è maturazione, saper attutire le cadute, saper soffrire alle sbucciature, assorbire il dramma della sconfitta e guardare al di là, verso ciò che ci aspetta, a cominciare da domenica prossima. La giornata reciterà così, Napoli in casa con il Chievo, Juve  a Catania. A dirla tutta, potrebbe essere il primo passaggio a livello da affrontare, dove il Napoli potrebbe cominciare la sua rimonta, sfruttando il turno casalingo contro una squadra, quella del nuovo tecnico Corini, che fuori casa è un vero e proprio disastro. Di contro la banda di Conte dovrà fare il botto a Catania, in un campo dove, per esperienza personale, vincere non sarà facile per nessuno, e restare inviolati potrebbe essere un’impresa davvero dura.

Insomma, ci sono i presupposti per cominciare a dimenticare la brutta batosta di ieri, per supportare la tesi che nulla è cambiato e che la strada è ancora lunga. Volendo riaprire la ferita di ieri, gli interrogativi appaiono fin troppo chiari, volendo analizzare la gara di alcune delle pedine azzurre. Capitolo Maggio: forse ci ripetiamo, ma ogni qualvolta Christian deve dare il suo contributo nei match che contano, puntualmente perde la sua verve e cade in catalessi, perde la sua spinta, come Superman con la criptonite, sarà forse colpa delle grandi occasioni? a questo punto, ci viene da pensare che, per sopraggiunti limiti caratteriali, steccare le gare fondamentali sia una prerogativa che appartiene al bagaglio del giocatore, come limite professionale. Niente di grave, ma basta saperlo.

Capitolo Hamsik: sulla falsa riga di quello di Maggio, il discorso potrebbe essere riportato con un “copia ed incolla”, ma le ultime prestazioni di questo campionato avevano fatto ricredere, portandoci a pensare che Marek avesse superato brillantemente l’esame di maturità, passando dalla parte dei “sempreverdi“, coloro i quali sapessero contribuire alla causa, qualsiasi fosse la situazione, in ogni momento emotivamente coinvolgente o meno. Ieri entrambi sono stati i punti deboli sui quali lavorare per scardinare il bunker, ed entrambi hanno alzato bandiera bianca troppo presto. L’attenuante dell’impegno con le Nazionali? sono alibi che lasciano il tempo che trovano, volendo considerare anche che Maggio è tornato subito, a causa della nascita di un figlio.

Ogni situazione può aver contribuito ad una cattiva prestazione, su questo non ci piove, ma che capiti in momenti importanti come quello di ieri, deve essere il prossimo compito in classe di Mazzarri, per passare ad un ulteriore step di maturità, in vista dei prossimi ostacoli. Più cattiveria Christian e Marek, a costo di sembrare assatanati, siate pur certi che la gente apprezzerà. Già, la cattiveria, intesa come quella agonistica, non sarà anche questo uno dei punti da affrontare in settimana? Ci fermiamo con questo dilemma, aggiungendoci pure che “l’ingenuità dovrà essere assorbita proprio da quello spirito tenace e spietato che latita ancora in questa squadra”. In piedi, ragazzi, come da copione…

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