Napoli, il PSV Eindhoven non è l’AIK Solna

Il Psv non è l’Aik Solna. E il Napoli europeo, il Napoli 2 stavolta non funziona e fallisce in pieno l’appuntamento nella seconda gara del girone di Europa League. Pesantissima sconfitta in Olanda, la prima in stagione nei novanta minuti, dopo il ko di Pechino in Supercoppa con la Juve arrivato nei supplementari. Il turn over totale di Mazzarri in Olanda non paga: troppo netta la differenza di valori in campo tra il Psv dei titolari e il Napoli delle seconde linee.

Gli azzurri vanno subito in difficoltà e restano in apnea per tutto il primo tempo e soprattutto con il baricentro troppo basso e schiacciati davanti alla propria area. Gli olandesi hanno forza, qualità, gioco. E hanno tanta esperienza internazionale come ricordano i tifosi del Psv srotolando uno striscione che raffigura tutti i campioni del passato, da Romario a Ronaldo. Venti partite consecutive senza sconfitte in Europa al “Philips Stadion”, tra Champions e Europa League. E la forza d’urto del Psv è subito prorompente con azioni avvolgenti, tanti passaggi di prima. La squadra di Advocaat prova a sfondare da tutte le parti: centralmente con gli inserimenti di Toivonen, sulle fasce, con veloci sovrapposizioni, con i tiri da fuori di Van Bommel. Il Psv ha ritmo, gambe, gioca palla a terra, il Napoli subisce e corre a vuoto senza prendere mai palla. E soprattutto non riesce mai a ripartire in velocità e a far male con quella che è la sua arma migliore.

Fuori partita El Kaddouri, ancora a corto di preparazione, al primo intervento fuori tempo prende subito il giallo per fallo su Van Bommel. Donadel e Dzemaili fanno fatica ad arginare centralmente, a sinistra Dossena non riesce a contenere a dovere la spinta degli olandesi e in modo particolare Narsingh. Grande qualità olandese anche nel trio d’attacco e soprattutto velocità doppia rispetto agli azzurri: Lens è troppo rapido per il passo di Cannavaro, schierato nel ruolo per lui inedito a destra, e Fernandez che non dà mai sicurezza. In difesa il più energico è Aronica con un paio di interventi decisivi. Isolatissimo Insigne, pochissimi palloni per il talento di Frattamaggiore, difficile inventarsi qualcosa: prova a farlo una volta portandosi avanti il pallone con il tacco ma viene frenato. Vargas prova a rispettare le consegne e gli schemi ma appena gli olandesi affondano il tackle perde palla. Il primo tempo è un monologo olandese, una partita a senso unico con diverse opportunità per sfondare. Rosati al 17′ è bravo a respingere di piede su Van Bommel. Poi però il “portiere di notte” commette una grave ingenuità, in complicità con Fernandez, sul lancio lungo di Hutchinson: sbaglia i tempi dell’uscita alta, travolge il difensore centrale argentino e la palla finisce sui piedi di Leens che segna praticamente a porta vuota. Rosati è poi bravo a respingere sul tentativo di Hutchinson, liberato al tiro dopo l’ennesima azione avvolgente degli olandesi.

Il raddoppio è rimandato di pochissimo: al 41′ lo firma Mertens bravo a chiudere in corsa sulla destra un cross. Nella ripresa Cavani al posto di El Kaddouri. Il Napoli adesso ha un tridente vero e il Matador prova a scuotere gli azzurri. Soprattutto il Napoli prova un po’ ad alzare il baricentro rispetto al primo tempo. Ma è ancora e solo Psv: Toivonen costringe Rosati all’ennesima parata di piede. Dall’angolo successivo arriva il terzo gol: Marcelo di testa mette ancora dentro. Poi tocca a Pandev entrare in campo per Insigne. Ma la scena non cambia.

Fonte: Il Mattino

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