Napoli in vetta, numeri da vertigini

Cifre da capogiro. Il Napoli non sta entusiasmando sul piano del gioco ma sono i numeri, si sa, a restare indelebili. E quelli della squadra di Mazzarri fanno accapponare la pelle e sognare ad occhi aperti. A questo punto della stagione, l’anno scorso la Juventus era ancora legata al guinzaglio, ma con preoccupanti alti e bassi. Cinque vittorie e un pareggio quest’anno, già due amare sconfitte dodici mesi fa contro Chievo e Parma. Sei punti in più, avvalorati dall’imbattibilità. Rovistando nelle recenti edizioni del campionato, nessuno è partito con il ruolino di marcia delle due capoliste attuali. L’Inter ha vinto tre scudetti consecutivi, mai oltrepassando i quattro successi nelle prime sei uscite. Discorso valido anche per il Milan, nella stagione 2010/2011 patì anche una sconfitta. I bianconeri di Conte, nella cavalcata conclusa lo scorso maggio, partirono con tre vittorie e tre pareggi.

Le statistiche per reparto elogiano ancor di più l’operato della Mazzarri band. Dodici i gol realizzati finora, secondo miglior attacco dietro la Juventus. Ma si sprizza gioia da tutti i pori se si analizzano le reti incassate: soltanto due, nessuno come noi. E si parla già di un taglio netto rispetto ad un anno fa quando se ne contavano già cinque. Le segnature concesse (contro Parma e Fiorentina), tra l’altro, sono giunte con il risultato saldamente nelle mani dei partenopei. Entrambe poi al San Paolo, Morgan De Sanctis non viene trafitto in trasferta da quel tremendo 2-0 a Bologna che interruppe la corsa Champions. Una solidità più volte messa in discussione e alla quale si è parzialmente provveduto in sede di mercato. Calendario meno fitto, innesti di sicuro valore, nonchè una maggiore protezione dal centrocampo sono tra gli ingredienti di questo ulteriore step di crescita. Gli scudetti vinti (e poi ritirati) dalla Juventus nel 2005 e nel 206, così come il Milan di Capello, dimostrano quanto sia determinante il rendimento difensivo ad alti livelli.

Altro tassello non trascurabile è la capacità, finora, di non andare mai in svantaggio. Nel 2011/2012 era già capitato con Milan, Chievo e Parma. Le risorse fisiche e mentali da spendere quando bisogna raddrizzare l’incontro, magari in campi infuocati come Catania o Genova, sono indefinite. E andrebbe ad acuire le difficoltà del Napoli di tranciare le difese chiuse a doppia mandata. Con tutti i dovuti scongiuri, quest’anno gli episodi stanno remando nella nostra direzione. Ma la fortuna aiuta gli audaci e senza un briciolo di buona sorte nella vita ogni ostacolo diviene insormontabile. Negli ultimi anni il Napoli ha galleggiato in prima linea fino al rush finale, perdendo colpi proprio nelle ultime battute. Oggi la squadra ha la consapevolezza di poter arrivare fino in fondo. E’ importante saper gestire le energie e mantenere equilibrio e forza d’animo nei momenti negativi. E’ importante avere fame, sempre. Solo così tutto è possibile.

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