Novellino: “Oggi gradirei un pareggio.Per lo scudetto faccio il tifo per il Napoli”

 Novellino, ex allenatore del Napoli, il quale riportò nel 2000 il club partenopeo in serie A, ha rilasciato un’intervista al Corrire dello Sport. Questo è quanto messo in evidenza da SpazioNapoli.it:

Nel duemila gli azzurri si ripresero la A. C’era lei al timone di quella squadra molto ben congegnata, che dispensò emozioni e spettacolo oltre che risultati. Se la prese parecchio dopo quella promozione senza seguito…

“Sarei un ipocrita a negarlo. Napoli m’era entrata nel sangue già dopo pochi mesi. Che dico, giorni. Le cose andarono in questo modo: avevo appuntamento con Ferlaino e Corbelli per discutere della mia permanenza sulla panchina, ma arrivò solo il secondo. Capii che avevano già trovato l’accordo con Zeman, imposto proprio da Corbelli, cosa abbastanza chiara già prima della fine del campionato, quando in un collegamento televisivo vidi sul collo del boemo una sciarpa azzurra. Chissà forse messa lì da un tifoso. Certo, su quella panchina sarei rimasto ancora molto volentieri, ma questo è il calcio. A volte privo della dovuta sensibilità. E anche di riconoscenza”

Nel suo Napoli c’erano somiglianze con l’attuale?

“Direi Schwoch un po’  Cavani per atletismo e capacità di andare a rete, poi Lucenti un po’ Maggio. A proposito Christian lo lanciammo con Marotta, prelevandolo dal Treviso”.

 Con la Samp, per cinque anni, e poi da Walter a Walter…

“Il mio omonimo è anche stato mio successore. Ci sa fare nelle scelte come in panchina. Un po’ lo invidio, avrei fatto volentieri il suo percorso nel Napoli” .

 Il tormentone dall’inizio della stagione è sempre più incalzante: è il Napoli l’anti-Juve?

“Non posso che confermare. Non ne vedo altre alla loro altezza. Ma non chiedetemi chi la spunterà perché c’è ancora tanto da giocare. Naturalmente spero il Napoli, De Laurentiis ha messo su una grande squadra”.

 Napoli nel cuore tuttora?

Ma certo, Quando ti entra dentro non può più uscirne. Quell’anno fu fantastico ma anche speciale. C’erano anche giocatori speciali: da Schwoch, a Stellone, Bellucci, Turrini, Matuzalem, Oddo. Proprio quest’ultimo fu dato via dalla società per poco e niente ed arrivò un certo Sesa pagato più di Maradona. Mi pare più di 17 miliardi”.


Nelle successive esperienze?

Ci fu un settennato di grosse soddisfazioni. Prima una promozione col Piacenza e poi quella con la Samp, sempre dalla B alla A. Furono anni di grosse soddisfazioni professionali”.

Oggi c’è il derby del suo cuore…

“Una bella partita. Battaglia in vista tra due compagini che prediligono attaccare gli spazi. Si studieranno molto per provare ad affondare nei punti più perforabili. Il Napoli certo ha qualcosa in più ed anche meno assenze. La seguirò con attenzione ed emozione. Tutto sommato gradirei un pari”. 

Fonte: Corriere dello Sport


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