Mazzarri vs Zeman: “A Insigne ci penso io…”

«Cavani è stato semplicemente fantastico».

Questa volta Walter Mazzarri non si trincera dietro la formula di rito tanto cara agli allenatori (tipo « non parlo dei singoli »). Perché non ci si può proprio nascondere: l’uruguaiano è stato il dominatore di questa partita, è stato l’anima di una squadra che puntava a raggiungere tre obiettivi: battere la Lazio, dimostrare di poter competere con la Juventus e sottolineare che il pari di Catania doveva considerarsi una parentesi, un malanno stagionale.

Obiettivi raggiunti e da ieri sera la sua squadra procede a braccetto con quella di Antonio Conte. Cavani ha reso possibile tutto questo. Cavani e una squadra che questa volta ha funzionato, facilitata da un avversario che, al contrario del Catania, ha lasciato spazi alle spalle dei propri difensori. In misura estremamente generosa. Ma gli errori della Lazio non devono trarre in inganno: la vittoria è arrivata perché una squadra l’ha valuta, con determinazione e maturità. Ecco allora che Mazzarri aggiunge: «Complimenti a tutta la squadra, ha dimostrato grande spirito di sacrificio».

LEALTA’ – Certo si sarebbe potuta mettere male se alla fine Klose non avesse ammesso di aver toccato la palla finita alle spalle di De Sanctis con la mano e non con la testa. Mazzarri, che è in vena di elogi, non manca di sottolineare la lungimiranza dei legislatori sportivi: «Hanno fatto delle regole che funzionano. Klose avrebbe potuto anche negare, la Lazio avrebbe ottenuto il gol del vantaggio ma poi con la prova televisiva sarebbe stata dimostrata l’irregolarità e il giocatore avrebbe pagato. E’ il segno che le regole servono, che quando sono fatte bene e nell’interesse della regolarità del gioco aiutano i calciatori a essere leali». Temeva questa partita perché veniva subito dopo quella di Catania, subito dopo una prestazione decisamente al di sotto delle attese. Ha tirato un grandissimo sospiro di sollievo: «Abbiamo dimostrato che Catania è stato soltanto un piccolo passo falso» . Un passo falso archiviato attraverso una serata speciale. Lo sottolinea, il tecnico: «Hanno giocato tutti bene» . E uno, poi, è andato al di là anche delle più rosee aspettative: «Cavani è stato solamente fantastico».

MODERNITA’ – Rispetto a Catania si è vista soprattutto una squadra in grande condizioni fisiche. E Mazzarri lo sottolinea: «Nel calcio moderno bisogna arrivare sulla palla prima degli avversari». Una valutazione che ha fatto con i suoi ragazzi subito dopo il pari siciliano: «Cosa ho detto? Ho colto l’occasione per far capire che se vogliamo rimanere nelle primissime posizioni non dobbiamo perdere la concentrazione soprattutto contro le squadre medie. La partita di Catania ci ha detto che tutte le gare vanno affrontate allo stesso modo, al di là del blasone e del colore delle maglie». Pensa al prossimo appuntamento, quello con la Samp: «Quella è una partita estremamente delicata, io Marassi lo conosco e so che carica la squadra di casa». Non vuole candidare il Napoli ad anti-Juve: «Questi sono slogan buoni per i giornali. Io sono contento per quello che abbiamo fatto sino a ora e dobbiamo continuare su questa strada».

RISPOSTE – E’ evidente che è soddisfatto: «Risultato rotondo, bella gara, anche perché giocata contro un avversario forte, che stava facendo molto bene. Abbiamo fatto tesoro delle riflessioni compiute dopo Catania» . Elogi per i centrocampisti: «Behrami e Inler sono stati molto bravi nelle contrapposizioni, soprattutto sulla destra dove c’erano alcune situazioni tattiche che bisognava saper leggere. Inler ha fatto una gran gara. Hanno protetto una difesa che è stata bravissima sui campioni della Lazio. Abbiamo avuto un buon possesso palla, insomma stiamo crescendo e maturando giorno dopo giorno». Poi una stoccata a Zeman che non apprezza il modo in cui sta utilizzando Insigne: «Non mi interessa quello che dice, ognuno deve pensare alla propria squadra, io non gli chiedo perché fa giocare Totti e Lamela». Poi un ultimo ammonimento: «Quella di Marassi sarà una partita complicata, dobbiamo partire col piede giusto».

Fonte: Corriere dello Sport

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