Maggio, l’uomo che non deve riposare mai

Turn over. Tirare il fiato. Nel corso di un’intera estate il ds Bigon ha lavorato alacremente per fornire a Mazzarri un “Napoli 2” all’altezza dei cosiddetti titolarissimi. Quanti nomi per gli esterni sono stati sprecati? Sicuramente il ruolo su cui la società si è focalizzata con maggiore attenzione. Bene, a sentire Mazzarri, “uno come Maggio è meglio che giochi sempre, quando riposa successivamente non si esprime ai suoi livelli. Una dichiarazione curiosa, considerando il fatto che proprio il fluidificante di Montecchio è tra i calciatori della rosa che macinano più chilometri. Un precisazione che è frutto, certamente, della sua prova opaca in quel di Catania.

Staccare la spina non è sempre positivo. Una baggianata? In certi ruoli la rimostranza, seppur paradossale, è decisamente valida. Perchè se ci si abitua a cavalcare determinati ritmi, soprattutto ad inizio stagione, sarebbe giusto non scompaginare la costanza dei minuti giocati. Altrimenti si rischia di vanificare i valori atletici conseguiti fino a quel momento. Per un velocista come il numero 11 azzurro è un vero colpo di mannaia. Un po’come l’assurda usanza tutta italiana di far partire il campionato una settimana prima della sosta delle Nazionali, giusto in tempo per spezzare quel pizzico di adrenalina acquisita.

Christian Maggio è uno degli uomini su cui il tecnico toscano fa maggiore affidamento, per la sua capacità di ribaltare rapidamente il fronte di gioco e di offrirsi sempre come opzione interessante per i compagni in possesso di palla. Dunque Mazzarri studia il ragazzo e valuta scrupolosamente come salvaguardarlo. A lungo andare, ovviamente, quanto detto finora va rimodellato per evitare che il motore si ingolfi. E’ già avvenuto l’anno scorso, complici anche dei fastidiosi infortuni. Oggi, però, c’è un Mesto in più sul quale contare. A detta del mister non completamente immerso nelle difficili acque dello schema partenopeo, anche se la sua prestazione con l’Aik Solna fa ben sperare. Bisogna valorizzarlo e non intestardirsi sui soliti noti, che vanno centellinati a seconda del periodo e dello stato di forma. Maggio è solo un esempio. Ma niente paternali: Mazzarri sa benissimo come far arrivare questa squadra a mille fino alla bandiera a scacchi.

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