Presidente, faccia attenzione. Le è scappata quella parola…

Il padre padrone, o presunto tale, è esploso. Sono otto anni che vede crescere la sua creatura e ne ammira i passi da gigante. E’ sbocciata, la sua luminosità abbaglia. Aurelio De Laurentiis ha smesso di nascondersi. “Noi puntiamo sempre al massimo – ha detto ieri al Mattino – Siamo l’anti-tutti. E questo potrebbe essere l’anno propizio per lo scudetto“. Oh Dio, l’ha detto davvero? Bando alle ciance e alle scaramanzie. Il Napoli è una realtà. Un gruppo che diverte, vince e fa sognare. Infrangere le regole di base di un buon napoletano è una conseguenza necessaria. Anche perchè quella “parola” non andava mai nominata ed è finita sempre male. Qualcosa non torna.

L’anno scorso la società ha sempre sottolineato che gli azzurri miravano ad entrare nel novero delle prime cinque, senza sbilanciarsi troppo. Forse le lacune anche in chiave mercato erano piuttosto evidenti. Magari la concorrenza era più agguerrita, mentre allo stato attuale almeno Udinese e Milan sembrano due regine senza corona.

Ad oggi il cambio di prospettiva è allettante. “Abbiamo allestito due formazioni per affrontare in egual modo campionato ed Europa League“, puntualizza spavaldo il presidente. La consapevolezza, dopo la gara con l’Aik Solna, che i titolari possono tirare il fiato senza l’ansia di essere catapultati in campo per raddrizzare una gara. La speranza di poter centrare un traguardo storico all’ombra del Vesuvio, non tralasciando mai acume ed umiltà. De Laurentiis scopre le sue carte, ai piani alti si punta alle stelle. Un ulteriore step di maturità è nella capacità di gestire pressioni ed aspettative esterne, un tarlo che ha sempre sbranato le ambizioni partenopee. Tutti uniti verso la meta. E’ l’alba di un grande giorno.

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