ESCLUSIVA SN – Daniele Di Frangia, collega di Radio Smile: “Napoli può ambire allo scudetto, ma a a Catania non vince mai. Lodi, seconda giovinezza. E su Barrientos in azzurro…”

Domenica il Napoli sarà di scena a Catania per una delle trasferte più spigolose dell’intera stagione. Gli azzurri, a punteggio pieno, devono confermare il loro stato di forma contro una formazione ostica come quella di Maran, che tradizionalmente si esalta tra le mura del Massimino.  SpazioNapoli ha avuto il piacere di scambiare due chiacchiere sulla sfida e sugli obiettivi stagionali delle due compagini con il collega Daniele Di Frangia, giornalista de “Il catanista” su Radio Smile, uno dei network più seguiti nella città etnea. Queste le sue dichiarazioni:

 

Dopo un buon avvio di campionato il Catania ha patito una brusca battuta d’arresto a Firenze. Domenica cerca il riscatto contro il Napoli. Che aria si respira in città?

“La scoppola del “Franchi” ha riportato tutti con i piedi per terra e la prestazione è stata parecchio criticata dai tifosi. Perdere al Franchi ci sta ma l’atteggiamento rinunciatario dei rossazzurri non è piaciuto. La gara con una squadra forte come il Napoli è però quello che serviva per stimolare una reazione importante. Il gemellaggio storico tra le due tifoserie aiuterà ad assistere ad uno spettacolo di sano sport oltre che ad un grande match”

 

Cosa si teme del Napoli? Ti convince la squadra di Mazzarri anche dopo l’addio di due pilastri come Lavezzi e Gargano?

“Gli azzurri fanno paura. Sono una possibile candidata al titolo e che arrivano da annate ad alti livelli. La continuità del progetto ha reso indolore anche la partenza di un campione come il Pocho. Senza di lui Mazzarri ha comunque trovato un Pandev centravanti di rango e due potenziali fuoriclasse come Insigne e Vargas. Di questi ultimi si teme la rapidità e la voglia di emergere in Serie A”

 

Da quando il Napoli è in serie A, le sfide al Massimino sono sempre state una brutta gatta da pelare. A prescindere dalla cabala, perchè il Catania riesce sempre ad insidiare i partenopei?

“E’ vero, il Napoli al Massimino non ha mai vinto in Serie A e ha quasi sempre sofferto. Tra le mura amiche i rossazzurri hanno sempre costruito le loro salvezze e negli ultimi anni nessuna grande è riuscita a portare a casa la vittoria. Questo perché il Catania in casa riesce a fornire grandi prestazioni con il pubblico che recita un ruolo fondamentale. Gli ultimi precedenti parlano di una rimonta la passata stagione degli etnei (ribattezzata la “Ri-Montella”) e di due pareggi con Atzori e Giampaolo in panchina. Anche quest’anno le armi del Catania dovranno essere le stesse: grande prestazione, ritmi alti e provare a mettere pressione all’undici campano”

 

Una gara decisamente particolare per Walter Mazzarri

“Direi di sì. Il mister toscano, nella stagione 2009-10 giocò a suo dire una delle partite peggiori della sua carriera al Massimino (0-0, ma ricorderete gli orrori di Morimoto). Il tecnico ritroverà Pulvirenti che con Lo Monaco lo lanciò ad Acireale in C2 (stagione 2001-02). Insomma, un bel tuffo nel passato”

 

Il mercato etneo non è stato esaltante. I veri colpi derivano dalla permanenza di alcuni protagonisti della cavalcata dello scorso anno come Gomez, Barrientos, Bergessio, Lodi. Ora la piazza non si accontenta più di una comoda salvezza…

“In estate sono più che altro arrivati giovani di prospettiva ma non famosissimi come Rolìn, Castro, Salifu e Frison. Il vero colpo, come dici tu, è stato trattenere i big. Proprio perché l’ossatura è rimasta intatta, l’ambiente spera che si possa ripetere la stagione passata con l’obiettivo Europa solo sfiorato. Ma dalla società trapela per ora solo l’intenzione di una salvezza tranquilla. Gli scivoloni della Sampdoria e del Genoa lo scorso anno insegnano”

 

Lodi, napoletano purosangue che ha sempre fatto male al Napoli da quando militava nel Frosinone. Non è mai riuscito a vestire la casacca azzurra. Quanto è importante per il gioco del Catania?

“E’ fondamentale. Il classico regista a centrocampo un po’ come Pirlo nella Juventus. Da lui partono le azioni della squadra ed è lui ad accendere la luce nei momenti di difficoltà. Letale nei calci piazzati (9 gol lo scorso anno tra punizioni e rigori, uno quest’anno) potrebbe riscontrare difficoltà se marcato a uomo. Tuttavia non meno importante a metà campo è Sergio Almiron, già regista in altre squadre, mezzala di qualità e fulcro della manovra quanto se non più di Lodi”

 

Ora che ha dimostrato il valore delle sue seconde linee in Europa League, il Napoli può ufficialmente essere tra le pretendenti al tricolore?

“Il Napoli ha ormai tutto per ambire allo scudetto. Il fatto di avere una panchina di lusso la rende decisamente all’altezza delle altre concorrenti. La tripletta di Vargas ne è l’ennesima dimostrazione. Ma ho notato buone prove anche di altre cosiddette seconde linee, su tutti Gamberini e Mesto. In questo modo Mazzarri può gestire al meglio le energie ed aspettare le completa maturazione dei vari Insigne, El Kaddouri e lo stesso Vargas”

 

L’accostamento di Barrientos al club di De Laurentiis?

“Il trequartista argentino in settimana ha parlato della sua grande amicizia con Lavezzi che secondo fonti accreditate avrebbe cercato di portarlo in passato al Napoli. “Pitu” però ha dichiarato che nessuna grande lo ha richiesto con convinzione”

 

Ultimissime da Torre del Grifo?

“Non dovrebbero esserci grosse novità rispetto alla formazione di Firenze. L’unico dubbio sulla carta è tra Biagianti e Izco con il primo favorito. Possibili sorprese Bellusci o Castro ma finora Maran non ha mai cambiato modulo ed uomini”

 

SpazioNapoli ringrazia il nostro collega catanese, augura buon lavoro a lui e buon campionato alla squadra etnea.

 

Ivan De Vita

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