San Paolo, continua la rizollatura, ma la Procura indaga

 Chiarezza. Compito della Procura sarà quello di indagare per cercare di dare una spiegazione a quello che è successo al San Paolo. Ormai è solo un continuo “vociferare” che non fa altro che aggravare una situazione, già abbastanza grave e contorta di per sè. Bisogna dare un filo logico ad una storia, le cui parole chiavi sono: virus, sabotaggio e telecamere distrutte. Un pò come tornare a scuola, quando le insegnati ci davano il compito di inventare una bella storia, offrendoci le linee guida sulle quali muoverci. Una cosa è certa, una volta che la Procura avrà completato il suo bel “tema”, e se verranno trovati dei colpevoli,  questi dovranno pagare.

Intanto al San Paolo continuano i lavori. In giornata arriveranno a Napoli 15 autoarticolati, provenienti da Brescia, con 6500 metri quadri di prato. Sul campo lavoreranno ben 25 operari per cercare di terminare entro sabato, prima del match casalingo contro il Parma. Una corsa contro il tempo.

Inoltre, in accordo con l’agronomo della Lega, si è deciso di optare per zolle più spesse e più resistenti,in modo da poter affrontare, senza ulteriori problemi, tutte le sfide casalinghe dell’intero campionato.

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