Dimitar l’indeciso: una storia iniziata undici anni fa…

Lui si è sempre descritto come un ragazzo tranquillo, capace di avere quella calma olimpica che riesce a risolvere nel migliore dei modi le situazioni più intricate del terreno di gioco. Questa prerogativa, però, sembra venir meno quando ci si immerge nel calciomercato, trasformando Dimitar Berbatov in una sorta di bussola impazzita difficile da assecondare. La sua partenza dalla sponda United di Manchester era stata sancita dall’arrivo in pompa magna di Robin Van Persie; ma nessuno si sarebbe aspettato una tale girandola di pretendenti in così pochi giorni, sollecitate soprattutto dall’incredibile indecisione dell’attaccante bulgaro.

Fiorentina e Juventus rifiutate, dopo averle sedotte conducendole ad un confronto di raggiri concreti e supposti. Successivamente è toccato al Fulham, ma prima del sì definitivo la titubanza ha toccato altri due apici caratterizzati dalla volontà della consorte di optare per un’altra compagine londinese (Tottenham), e dalla telefonata dello stesso Berbatov ai dirigenti viola (con tanto di risposta alquanto prevedibile) dopo le visite mediche presso i “poco affascinanti” Cottagers.

Eppure, non è la prima volta che Berbatov declina una proposta proveniente da club italiani. Ben undici anni fa, infatti, il centravanti raggiunse l’accordo affinché diventasse un calciatore del Lecce. In attesa dell’imminente ufficialità, per la società salentina arrivò l’inaspettata doccia fredda: il bulgaro si legò al Bayer Leverkusen e intraprese un cammino completamente diverso. Che ci sia un conto aperto con l’Italia?

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