Ferlaino: “I piemotensi ci hanno fregato ancora. Allora grazie a Garibaldi, oggi grazie a Mazzoleni”

 Corrado Ferlaino, storico presidente del Napoli dei magici anni 80′. Il Napoli di Maradona , Careca e Giordano indimenticabile, indelebile nelle memorie dei tifosi di sempre. Così il presidente parla al “Mattino”, riguardo alla sfida di Supercoppa.

Ingegnere, John Elkann ha bacchettato il Napoli per aver disertato la premiazione della Supercoppa: ai suoi tempi cosa avrebbe fatto Gianni Agnelli?
«Non avrebbe mai polemizzato pubblicamente, l’Avvocato aveva un altro stile. Magari avrebbe espresso il suo pensiero attraverso qualche giornale amico, ma mai direttamente. Questi giovani di oggi devono ancora imparare…».

Da tifoso del Napoli si sente defraudato per quanto è accaduto a Pechino? 
«Posso solo fare una battuta: dopo 150 anni i piemontesi ci hanno fregato un’altra volta. Allora si servirono di Garibaldi, stavolta di Mazzoleni».

Anche il suo Napoli avrebbe disertato la premiazione?
«Ero consigliere federale e mi sarei fatto sentire in altre sedi, lamentandomi direttamente con gli arbitri. Comunque le polemiche fanno già parte del passato. Meglio concentrarsi sul campionato e le prossime sfide».

Elkann ha evocato per il Napoli un comportamento alla Cammarelle, significa ammettere implicitamente che, come a Londra sul ring, anche a Pechino c’è stata una palese ingiustizia?
«Beh, sì, la dichiarazione può essere letta anche così; ma anche se il Napoli pensava di aver subito un grosso torto doveva presentarsi lo stesso. La grave colpa è degli arbitri e anzi della presenza di 6 fischietti. Il rigore, per esempio, c’era al 50% ma la discrezionalità di Mazzoleni è stata influenzata dalla segnalazione di Rizzoli, e così non va bene perché l’arbitro è stato quasi costretto a concedere il penalty».

Gli errori arbitrali gridano ancora vendetta…
«A me hanno insegnato che le partite non sono quelle che vediamo noi ma quelle che vedono gli arbitri. I grandi direttori di gara sono quelli che applicano il regolamento utilizzando però anche il buon senso, non mi pare sia accaduto a Pechino».

Quando era presidente, sono mai sorte polemiche a distanza con la Juve di Agnelli?
«Non ne ricordo. Quando vincemmo 3-1 a Torino nell’anno del primo scudetto l’Avvocato mi disse ”Corrado, ha costruito proprio un Napoli forte” ma io… esorcizzai quegli elogi. So che Boniperti si arrabbiò moltissimo per il 3-0 nel ritorno dei quarti di Coppa Uefa ma non si espose pubblicamente».

Tra Napoli e Juve c’è grande rivalità anche mediatica, come la spiega?
«Da un lato significa che il Napoli è cresciuto, fa paura e quindi viene attaccato dalla Vecchia Signora; dall’altro che il carattere del nuovo club azzurro talvolta ”chiama” queste repliche. In ogni caso queste polemiche non portano da nessuna parte».

Il campionato, Napoli principale antagonista della Juve?
«Milan, Inter e Roma sono ancora in allestimento, azzurri e bianconeri partono con maggiori certezze».

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