Il brillante precampionato del Napoli nasconde delle lacune. Non portiamole a Pechino

Il precampionato ci ha consegnato l’immagine di un Napoli altamente competitivo per le primissime posizioni di campionato. Sei vittorie su sei gare e, se si eccettua la prima uscita contro la Rappresentativa Trentina, contro squadre di altissimo livello; Bayern Monaco e Leverkusen su tutte. 

Ottimi segnali in vista dell’imminente finale di SuperCoppa a Pechino contro la rivale di sempre, quella Juventus contro la quale il Napoli ha chiuso trionfalmente la scorsa stagione, alzando al cielo di Roma la Coppa Italia. Ma, SuperCoppa a prescindere, questa sessione di amichevoli estive ha trasmesso parecchie informazioni sulla squadra che vedremo giocare nella stagione 2012-2013. Il nuovo schema di Mazzarri, il 3-5-1-1, sembra funzionare almeno per quanto riguarda la manovra offensiva, uno schema che ha esaltato tutti i suoi interpreti a cominciare da Pandev.

Sulle doti tecniche del macedone non si avevano dubbi già dai tempi della Lazio, periodo durante il quale il Napoli era già sulle sue tracce, ma queste prime uscite hanno esaltato ancor di più l’attaccante che, più degli altri, si è messo in mostra con i gol (è andato a segno in tutte le partite) e giocate sopraffine proprie solo a calciatori dotati di tasso tecnico superiore. Non può che far piacere poi, il fatto che Pandev si intenda a meraviglia con qualsiasi partner d’attacco faccia coppia; con Vargas, Insigne ed Hamsik gioca ad occhi chiusi, e sarà così anche con Cavani.

Ottime cose viste anche da Insigne, almeno fino alla partita col Leverkusen, ultima prima dell’infortunio che lo ha tenuto ai box. I numeri per poter sfondare ce li ha; segnare contro il Bayern Monaco all’esordio in maglia azzurra, ed annichilire la difesa del Leverkusen non sono cose che si vedono tutti i giorni. L’importante è non voler strafare e voler dimostrate al mondo intero il suo talento, come lo sarà altrettanto il non mettergli addosso le responsabilità di dover sostituire Lavezzi. Il resto verrà da se.

Benissimo anche Hamsik, tornato alle origini nel ruolo di mezz’ala sinistra che ricopriva ai tempi di Reja. Gol e giocate spettacolari, come sempre , non sono mancate in questo mese e mezzo di amichevoli e la sua imprevedibilità, nel nuovo ruolo potrebbe rivelarsi fondamentale nell’arco della stagione. Bene anche Vargas, a dispetto delle critiche che ancora oggi gli piovono addosso. Al ragazzo manca solo il gol per sbloccarsi, ma la sensazione è che lo si vede molto meglio integrato con il resto del reparto che l’anno scorso lo ignorava. Nessun gol, ma tante buone giocate, e per il momento va bene così, nella speranza che il cileno non venga dato via in prestito in questa sessione di mercato.

Alti e bassi a centrocampo. Gargano fa le bizze e potrebbe essere ceduto. Inler e Dzemaili viaggiano ancora con le marce basse, mentre notizie migliori giungono dal nuovo acquisto Behrami. L’ex centrocampista di Lazio e Fiorentina si è fatto subito apprezzare per la sua tenacia, la sua grinta e la sua efficacia in mezzo al campo. Se continuasse così non sarebbe una bestemmia vederlo con le mostrine da titolare già nella finalissima di Pechino. Fa piacere inoltre rivedere Donadel in mezzo al campo e non in eterna convalescenza, dopo un anno praticamente vissuto lontano da Napoli e dal Napoli. Della sua permanenza non si è ancora certi ma, nel frattempo, vederlo correre in campo è già una notizia confortante. Sulle due corsie, ottimo Maggio già in forma campionato, benino Zuniga e Dossena, in attesa di capire chi sarà il nuovo terzino sinistro. Sfumato Balzaretti, rimangono in piedi le piste Armero e Cissokho, e chissà che non spunti qualche nome a sorpresa. 

Più ombre che luci per quanto concerne l’apparato difensivo azzurro. Alcune falle sono emerse in queste uscite di pre-campionato. Il pacchetto a tre non è ermetico come dovrebbe, ma d’altra parte gli interpreti sono rimasti, praticamente, gli stessi dell’anno scorso. Gamberini fa il suo onesto lavoro, ma non è da lui che ci si aspettava il salto di qualità. Britos non riesce a convincere a sinistra, così come Campagnaro che manifesta le stesse pecche palesate la scorsa stagione. Una luce s’intravede in Fernandez, autore di buone prove ed è un ottima notizia, nell’attesa di capire quale sarà il destino di Cannavaro, coinvolto nel filone d’inchiesta relativo al calcio-scommesse. In porta invece si sta tranquilli; De Sanctis garantisce sicurezza tra i pali, ma durante la sua assenza Rosati non ha disdegnato, facendo vedere delle buone cose.

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