Balzaretti sì, Balzaretti no. Ma è davvero di lui che ha bisogno il Napoli?

Gli obiettivi di mercato del Napoli sono chiari e programmati. La società deve trovare un esterno da mettere a disposizione di Mazzarri e la prima scelta del tecnico è Federico Balzaretti. La trattativa con il nazionale è su tutti i giornali: indubbio che sarebbe un passo importante per la carriera del rosanero, che professionalmente parlando non avrebbe problemi ad accettare l’offerta di De Laurentiis. La trattativa è però in stand-by: inutile entrare nel merito, ma ciò che blocca il terzino sono delle questioni familiari. 

La società sta aspettando che il torinese prenda una decisione, è lui in cima alle preferenze di Mazzarri, ma è davvero Balzaretti il giocatore di cui ha bisogno il Napoli?

La politica societaria è ben chiara: il presidente vuole avere una squadra under 25, acquisti di prospettiva utili nell’immediato. Eppure Balzaretti ha già 31 anni, è un buon giocatore nel suo ruolo ma non ha margini di crescita, anzi tutt’altro. Il terzino non ha una tecnica sopraffina, ma è molto bravo nei ripiegamenti difensivi e a crossare quando si propone in attacco. Il suo punto di forza è la resistenza, è un moto perpetuo sulla sua fascia, dunque ecco la riflessione:

Il giocatore ha una muscolatura molto sviluppata, è un atleta a tutti gli effetti. Il tipo di atleti che però hanno il suo fisico, sono soggetti a molti infortuni, specialmente con il farsi sentire degli anni. L’apice della sua forma è ormai stato raggiunto, la sua crescita è stata premiata con la convocazione agli Europei, d’ora in poi solo una fase discendente. Calando la sua resistenza e la sua velocità il giocatore perderebbe i suoi due punti di forza, inoltre sarebbe soggetto a strappi inguinali, stiramenti ai femorali e contrazioni ai quadricipiti. 

Rimane un ottimo giocatore, ma che può risolvere il problema sulla sinistra per massimo un anno: sarebbe un ottimo acquisto da fare nell’ipotesi che il Napoli gli accostasse un giovane da far crescere “step by step”. 

Ma, si sa, il tecnico ha le sue convinzioni e non essendo un Manager, non ha interesse a considerare progetti a lungo termine, ma pensa solo all’immediato, un po’ l’errore di tutti i club in Italia. 

Bisogna anche dire che le alternative in quel ruolo sono ben poche: Alvaro Pereira costa troppo, Cissokho non convince e poi c’è Armero. Per l’esterno bianconero ci sono già stati dei colloqui tra De Laurentiis e Pozzo e, nonostante tutto, un accordo si raggiungerebbe, ma ci troveremmo di fronte alla solita diatriba DeLa-Mazzarri, vale a dire acquisti di prospettiva VS acquisti immediatamente affidabili: il tecnico pur apprezzando il giocatore, non lo ritiene funzionali al suo modulo, data la poca propensione dell’esterno alla fase difensiva. 

In generale, il Napoli targato De Laurentiis ha storicamente sempre avuto problemi a trovare terzini sinistri puri. Se anche li trovava, non erano all’altezza (vedi Erminio Rullo) e  le formazioni venivano schierate e vengono tutt’oggi schierate con giocatori adattati a quel ruolo, snaturandone le caratteristiche. 

La dirigenza sta correndo ancora lo stesso rischio, come con Dossena, rischia di acquistare un giocatore che potrebbe risolvere il problema a sinistra per poco tempo senza dare certezze per il futuro: sembra difficile trovare quel tipo di giocatore, però bisogna ricordare le parole di Zamparini: “io mi sono tutelato, se Balzaretti parte, ho la mia contromisura“.

Com’è possibile che il Napoli, allora, non riesca a trovare delle alternative?

 

 

Domenico Passaro (twitter: @forevernaples)

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