De Laurentiis:”Ho grandi progetti per il Napoli. A livello strutturale, mi piacerebbe riuscire a trascinarlo alla pari di Real Madrid e Barcellona”

Aurelio De Laurentiis, si “confida” al Corriere dello Sport, chiarendo, e ribadendo vari punti riguardo la sua gestione e i progetti sul suo Napoli. Progetti che vedrebbero gli azzurri in progressiva ascesa, fino a confermarsi come squadra di indiscusso livello nel panorama internazionale. L’intervista si apre, all’insegna del romanticismo.  Squarciando un ferita che stenta a cicatrizzarsi per i tifosi azzurri, la cessione di Lavezzi:

E’ stato leale: mi aveva chiesto un anno fa di andar via, glielo promisi. Ci incontrammo in barca, fu un colloquio franco, sincero. Si è comportato bene. Sentiva dentro di sé la necessità. E poi comunque qui nessuno può escludere che un giorno lui non torni da noi“.

Il Psg ha starppato Lavezzi da Napoli anche grazie a quella famosa clausola rescissoria che De Laurentiis detestava:

Devo dire che invece l’ho rivalutata, perché ha stabilito un punto di partenza alto. Il Psg non si sarebbe mai spinto sino ad un certo punto, anzi era distante, diciamo mirava al basso. L’ho trascinato fin dove s’è potuto. E poi, brutalmente: ma un calciatore che va verso i 28 anni se non lo cedi ora, a queste cifre, quando pensi di poterlo fare?“.

Si parla tanto del Pocho, giocatore di elevato livello, volato al Psg. Ma che dire di Milan e Inter che hanno ceduto tanti giocatori che nella rosa facevano la differenza, acquistati grazie a offerte faraoniche:

Una volta esisteva il concetto del patron al servizio del club: spendevi, ci rimettevi ed eri costretto a ripianare le perdite. E’ stato il frutto di una passione genuina ma dispendiosa. Ma perché bisogna sprecare danaro? A me sembra che dover riconoscere 11-12 milioni di euro netti a un calciatore sia pura follia. E probabilmente lo pensa anche il tifoso comune: al di là della crisi che viviamo, il buon senso impone certe scelte. E però il calcio trascina fuori dagli schemi e a volte anche dalla logica. Poi sono arrivati gli sceicchi, ma loro hanno il petrolio che sgorga dalle tasche“.

La vera “tattica difensiva “del Napoli, sta nella sincerità e nella chiarezza verso i tifosi:

Alla gente vanno spiegate le dinamiche: i fans sono abituati a ragionare innanzitutto con il cuore e l’attaccamento alla maglia, la voglia di primeggiare, spingono per le novità. Secondo me basta invece essere sinceri, illustrando le strategie: si compra quel che serve, non per il gusto di farlo. Noi avevamo e abbiamo un piano e lo rispettiamo: e tenete presente che nel solo 2012, al capitolo uscite, sono stati addebitati ventinove milioni di euro serviti per avere Vargas, Gamberini, Behrami e di acquisire pienamente Pandev, che mi pare un calciatore di fascia elevatissima“.

Del Mercato non parla volentieri, e con classe dribbla la domanda:

Non amo parlare di soldi. E poi di Cavani ho detto, di Insigne ho detto, di Balzaretti pure e dell’eventuale ventiduenne, su Vargas posso dire che per accelerare il processo di inserimento potremmo mettergli al fianco un traduttore“.

I suoi progetti sono lungimiranti:dove arriverà il Napoli?

A livello strutturale, mi piacerebbe riuscire a trascinarlo alla pari di Real Madrid e Barcellona. Ho avuto modo di parlare con il sindaco De Magistriis, che incontrerò venerdì: discuteremo del san Paolo, degli interventi necessari e di quelli auspicabil. All’orizzonte vedo un calcio nuovo, che vada concentrato laddove c’è storia del football ed economia da sviluppare intorno ad esso. Un universo che offra spettacolo, con un campionato continentale, che vada a sostituire la Champions ed elimini lattuale Europa League, sparso tra Spagna, Inghilterra, Francia, Germania e Italia e che faccia di ogni partita un’attrazione“.

 

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