Dateci Jo-Jo!

>Dateci Jo-Jo!Non De Laurentiis dacci, ma dateci. Necessità volontà da tutte le parti in causa: Presidente, allenatore, direttore sportivo. Dateci quei ricci che sembrano da sempre contraddistinguere i funamboli, i pittori del pallone, gli artisti a tutto tondo.
Ammetto, ho un debole per i calciatori riccioluti. Li amo perché quei loro capelli indisciplinati li consegnano di per sé a un alfabeto di nuova creatività, a una fuga dall’ovvio e dalla modernità meccanica.

Jo-Jo è un endecasillabo, una rima baciata, un enjambent, è un eterno sorprendere e sorprendersi. E’ l’anti-calcio moderno basato solo sulla possanza fisica e sulla velocità, è il residuo dell’incanto e della magia. E Napoli lo eleverebbe a sua nuova divinità, ne sono certo. Napoli ama gli irriverenti, gli scarti che spiazzano, le linee non dritte. Sarebbe colui che più si avvicinerebbe a Maradona, il nuovo Messia di un calcio ragionato irragionevolmente.  

Lavezzi ha dato tanto, è figlio di Napoli, ha rappresentato a suo modo la napoletaneità. Una napoletaneità che si esprimeva nella corsa, nella testa bassa, negli arresti e nelle ripartenze prodigiose, nella sfacciataggine dei sorrisi e delle sterzate. Ma Jo-Jo sarebbe qualcosa di più; sarebbe innanzitutto un numero dieci, di quelli che non esistono più perché sacrificati alle mezze punte dimidiate che non sanno essere nulla.
Datecelo! E’ giovane, terribilmente giovane, non ha ancora 23 anni, ha estro, verginità della giocata, e una maturazione che non può che farlo crescere. Lavezzi ha raggiunto ormai la piena maturità, senza contare che un giocatore come l’argentino, che fa della velocità la sua arma micidiale e più ammirata, non può che declinare tra un tre-quattro anni. I 30 milioni dei parigini sono tanti, e se venissero reinvestiti con il colpo Jovetic, bhé, allora il Napoli avrebbe fatto un affare.
Mazzarri avrebbe nuove possibilità di gioco, magari meno ripartenze, ma più classe, più inventiva, più soluzioni per scardinare le difese arroccate che quest’anno tanto ci hanno fatto penare.

Dateci Jo-Jo! Dateci i suoi ricci che incutono rispetto, che sono anomali e fuori dal coro dei barbieri neomelodici. Datecelo perché Napoli lo merita e lui merita Napoli. Datecelo perché così il Napoli manderebbe un chiaro messaggio a tutti.

Io, intanto, simile al protagonista del “messaggio imperiale” di Kafka, aspetto alla finestra e lo sogno

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