Iezzo: “Samp-Napoli? Ci siamo battuti fino alla morte. E sui diritti d’immagine…”

La bufera calcioscommesse può abbattersi anche su Napoli. E, c’è da dirlo, tanti detrattori del club azzurro ci speravano da tempo. A partire dalla solita stampa settentrionale, ricca dei consueti punti esclamativi quando si può gettare fango sulla società partenopea. Anche se, purtroppo, lo status quo provoca qualche tremore. Tutto ruota attorno alla vicenda Gianello e al suo goffo tentativo di combine relativo a Sampdoria – Napoli, ultima gara della stagione 2009/2010. Il portiere veronese, oggi tra i destinatari di un avviso di garanzia, avrebbe voluto coinvolgere anche Cannavaro e Grava i quali avrebbero rifiutato indignati. I due, però, negano l’accaduto. A spazzare via le ombre dalla vicenda ci prova dalla trasmissione “Si gonfia la rete” su Radio Crc  Gennaro Iezzo, ex numero 1 del Napoli: Sampdoria-Napoli? Se andiamo a rivedere quella partita, nel primo tempo soprattutto ci siamo battuti fino alla morte. Se si voleva far vincere una squadra, non si scendeva in campo così, non ci battevamo in quel modo. In quel match, tra l’altro, ci furono anche molti cambi e ricordo che Aronica fece giocare Maiello ma perché fummo noi a chiedere al mister di far giocare anche coloro i quali nell’arco dell’annata giocarono di meno. Quando parlano del Napoli devono lavarsi la bocca, tutti. Non ho mai sentito Gianello, anche perché in queste vicende è meglio non avere contatti, sarebbe pericoloso. 

Cannavaro e Grava, nel caso si appurasse questo vivace scambio di “opinioni”, rischiano ugualmente di pagare per omessa denuncia alle autorità competenti. Il Napoli, dal canto suo, essendo Gianello un suo tesserato all’epoca dei fatti, dovrà rispondere in nome della balorda responsabilità oggettiva. Malgrado la società fosse completamente all’oscuro dei magheggi del suo ex portiere e nonostante la gara incriminata, a detta della Procura, si svolse poi regolarmente, il club partenopeo vede all’orizzonte la temuta possibilità di essere estromessa dalla prossima Europa League. “La responsabilità oggettiva? – sentenzia Iezzo – Ma il Napoli è la parte lesa, non può essere responsabile dell’atteggiamento di un suo tesserato che agisce non utilizzando la lealtà”. Intanto, sul versante societario, bocche cucite e massimo riserbo sugli sviluppi dell’indagine. Traspare però, secondo quanto riporta Repubblica, un cauto ottimismo e piena fiducia nel lavoro degli inquirenti. Non si temono penalizzazioni.

Gennaro Iezzo, invece, non sembra avere peli sulla lingua. Il suo parere sull’operato di Mazzarri e sulla politica di De Laurentiis non lascia spazio alla retorica: “Il tecnico livornese ha fatto un lavoro eccezionale e ha tirato fuori il meglio da ogni calciatore. Credo che il Napoli abbia bisogno di lui. Non comprendo l’acquisto di Vargas. Si poteva far entrare in rosa Insigne, a costo zero. Dopo la coppa Italia, il Napoli deve provare a vincere qualcosa di importante. Credo che De Laurentiis debba rivedere i diritti d’immagine, perché sbloccando questa situazione si potrebbe mantenere il tetto ingaggi nella media e nello stesso tempo far guadagnare di più il calciatore”. Un’opzione che il patron dovrebbe iniziare a valutare. Trattenere all’interno del progetto i principali gioielli azzurri ovvero puntare a qualche innesto altisonante senza rivedere la gestione economica, fossilizzandosi cioè sul solo dogma del fair play finanziario, sarà impresa ardua. Così la crescita vacilla. E gli avvoltoi nei paraggi fremono.

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