L’ennesima multa di Tosel non va giù ai tifosi azzurri

Questa volta i tifosi partenopei sembrano averne abbastanza. Parte da Facebook la protesta di un gruppo di tifosi che ha scelto di creare il gruppo “Ho fischiato anch’io” per difendere la tesi secondo cui non sono stati considerati minimamente  i cori beceri della tifoseria juventina, ma soltanto i fischi provenienti dalla zona occupata dai tifosi azzurri. Le adesioni al gruppo stanno superando quota 5000, davvero tanti considerando la delicata questione di cui tratta il gruppo. Aderendo al gruppo, infatti, si chiede al giudice di “multare ed offendere tutti  come hanno fatto nelle ultime ore dopo la contestazione contro l’inno e i cori”.

Non piace per niente il fatto che rimangono continuamente impunite le tifoserie che inveiscono contro il popolo napoletano, mentre si è voluto strumentalizzare un gesto spontaneo non rivolto al senso di appartenenza alla patria, ma bensì ad uno stato che continua ad assentarsi quando si tratta di difendere e di privilegiare i diritti delle regioni del sud, centralizzando sempre di più il potere e delineando verso l’anonimato i gesti di intolleranza che la gente della nostra terra è costretta a subire in ogni ambito, rendendola pubblica quando a scendere in campo è la squadra che rappresenta Napoli, ma, nonostante la platealità degli avvenimenti, si tende a sminuire e a gettar polvere sotto al tappeto, per non enfatizzare quel palese senso di odio che è sintomatico quando si parla di Napoli e dei napoletani.

La provocazione del gruppo “Ho fischiato anch’io” si conclude con la volontà, chiaramente ironica, di voler raccogliere una colletta per pagare la multa di 20mila euro inflitta da Tosel. Vediamo se adesso la considerazione verso i tifosi azzurri subirà un cambiamento o se la risposta di chi fino ad ora non ha visto ne sentito rimarrà ancora una volta sorda e cieca …

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