Quei fischi durante l’inno di Mameli: due i possibili motivi…

L’unica macchia di una serata attesa 22 anni dai tifosi del Napoli è rappresentata dai fischi sonori che si sono levati dalla curva nord (che ospitava i supporters azzurri) al momento dell’inno nazionale cantato da Arisa.

Non esistono giustificazioni per quanto accaduto e tutti coloro che si sono resi protagonisti dello squallido avvenimento dovrebbero fare ammenda. Possiamo però provare a dare due spiegazioni.

IPOTESI ARISA- L’ipotesi dell’ultima ora vedrebbe Arisa al centro delle contestazioni partenopee: la cantante lucana sarebbe stata rea di indossare un vestito bianconero e di essere tifosa juventina, quindi una parte dei napoletani non avrebbe fischiato l’inno ma l’interprete. Attendendo maggiori delucidazioni, magari proprio da chi si è preso la briga di contestare la marcia di Mameli, dobbiamo ammettere che questa versione dei fatti onestamente ci  convince poco.

LA SPIEGAZIONE PIU’ PROBABILE- La seconda ipotesi sembra scontata e quasi banale: a Torino, Milano, Bergamo, Verona, Udine, Vicenza, Bologna e in tutto il resto del settentrione italiano i tifosi azzurri sono “accolti” da cori e striscioni barbari e raccapriccianti. Tra il primo e il secondo tempo del match di ieri, puntualmente abbiamo ascoltato dai microfoni Rai  la dura reprimenda di Renato Schifani (da quale pulpito viene la predica…) nei confronti della torcida partenopea: ma dove sono  Maroni, Tosel e lo stesso Schifani quando puntualmente, una domenica su due, chi decide di seguire il Napoli in trasferta deve ascoltare frasi come: “Benvenuti in Italia”, “Vesuvio pensaci tu”, “Napoletani colerosi”, “Napoli feccia d’Italia” ecc…chi dei signori politici ha alzato un solo dito per fermare tutta questa acredine e tutta questa atavica infamia che si riversa costantemente sul popolo partenopeo? nessuno. Da tanti anni molte tifoserie si stanno battendo con ardore per dimostrare tutto il proprio odio nei confronti di Napoli e del Napoli. Questa gente lavora da tanti anni al fine di non farci sentire italiani e (forse) quel muro di fischi udito allo stadio Olimpico è il triste risultato.

Di sicuro questo brutto episodio è stato, per i tifosi del Napoli, un vero e proprio autogol (gli juventini non aspettavano altro…almeno anche questa volta hanno qualcosa per cui infamarci), ma va ribadito che la classe politica italiana non ha mai tutelato seriamente il popolo e la tifoseria partenopea dal razzismo becero che domina buona parte della nostra penisola.

Marco Soffitto

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