Iavarone: “Le forze ci sono. Napoli provaci fino alla fine”

Un punto e la rabbia per la sbandata finale. Il Napoli lascia l’Olimpico con la delusione di chi aveva assolto al proprio compito e poi ha visto svanire la vittoria. L’altra faccia di Roma-Napoli è tuttavia la classifica, seppur a tre giornate dalla fine, che ancora tiene: come le possibilità di restare nella zona Champions. Certo, dipenderà molto da Udinese-Lazio e di come questo risultato potrà incidere sulla progressiva rimonta della Mazzarri band. Però quando il Napoli non vince è già una notizia, non gradita a chi pretenderebbe, con poco realismo, un campionato costellato di trionfi, gol e sorrisi. La consapevolezza degli inevitabili limiti, invece, costituisce un provvidenziale antidoto a eventuali crisi. Contro la squadra di Luis Enrique, il Napoli ha sofferto come è normale che sia quando in trasferta l’avversario ti palleggia addosso. Poi è arrivato il momento che spesso inverte il destino di una partita di calcio, e quel momento in Roma-Napoli lo avevano inventato Zuniga e Cavani. Gol deliziosi, quasi l’immagine di questo Napoli che nel giro di poche settimane ha cambiato volto a se stesso e alla propria stagione. Purtroppo l’ultimo dribbling alla Roma non è riuscito, il terzo posto è stato raggiunto ma non prende ancora corpo e solidità. Stasera la Lazio contro l’Udinese potrebbe sfruttare la possibilità di aumentare il vantaggio. Ma tant’è. Fare calcoli sulle ultime giornate o preparare tabelle non serve. Perché influiranno le gare delle dirette concorrenti. E perché più ci si avvicina al termine più diventa complessa la partita in apparenza definita facile: con il Palermo, col Bologna o col Siena. La tesi di Mazzarri è che il progressivo recupero dei tantissimi giocatori affaticati avrebbe restituto agli stadi d’Italia un Napoli molto competitivo, comunque diverso da quello che subiva il gioco di squadre grosse, medie e piccole. Sta andando così. Non fosse per la spietata radiografia che arriva dall’Olimpico di Roma: una squadra non è mai attenta e concentrata se non sfrutta al massimo ogni occasione. Cosa farà il Napoli da qui al 13 maggio? Questa è la sola domanda che abbia un senso, attualmente. La risposta più ovvia è la seguente: vivere alla giornata, cercare di ben figurare, inventarsi soluzioni che consentano di restare aggrappati alla zona Champions. Siccome per progettare il futuro è utile decifrare il passato, ecco un altro agevole quesito: cos’ha fatto il Napoli fino a oggi? Il bilancio è in attivo, in termini di sforzo fisico e di risultati ottenuti. La squadra ha lasciato comunque il segno sul campionato: e nel tempo che residua potrebbe ulteriormente dimostrare di meritare un ruolo da protagonista.

Fonte: Il Mattino

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