A ciascuno la sua protesta

I fatti di Genova non sono di sicuro una novità nel panorama del tifo italiano. Non è certo la prima volta che assistiamo a scene più o meno simili sui terreni di gioco nostrani, situazioni che hanno determinato in maniera impetuosa un’amara ma realistica osservazione , e cioè che il calcio italiano è nelle mani di alcune frange di tifosi, la maggior parte dei quali privilegiano la violenza piuttosto che il buon senso e la passione per i propri colori. Non c’è retorica nelle nostre affermazioni, basti pensare ai precedenti meno sponsorizzati poichè relegati nelle serie minori, non ultimo l’episodio dell’aggressione di Villa Literno da parte di facinorosi pseudo-tifosi della squadra locale, che hanno malmenato alcuni elementi della squadra della Boys Caivanese intenta ad allenarsi. Ed ecco quindi che, ogni qualvolta un caso di cronaca s’intreccia con le vicende calcistiche, siamo più bravi a creare forum e blog di protesta per manifestare sdegno e dissenzi invece che venire al nocciolo della questione per cercare la linea più adatta a spegnere il fenomeno sul nascere. In un certo senso, come ogni situazione che accade nel nostro belpaese, nelle reazioni degli organi preposti, le forze dell’ordine, lo stato rappresentato dalla lega calcio, gli stessi presidenti delle società con relativi staff predisposti all’ordine pubblico, tra cui gli stewart e chiunque sia investito di tale carica, si riflette lo stato sociale attuale, sempre più represso ed inerme al cospetto di minoranze di persone che fanno della prepotenza e dell’imposizione la propria linea guida. A tal proposito ci piace riproporre ed evidenziare la singolare protesta che, di contro, si è consumata nella gara di domenica allo stadio Ramón Sánchez Pizjuán di Siviglia. I tifosi della squadra andalusa hanno infatti manifestato il loro malcontento per il ritardo di 30 minuti all’inizio del match contro il Levante, gettando sul campo centinaia di palle da tennis. La partita è stata slittatta dalle 22 alle 22.30 per dare spazio al big match BarcellonaReal Madrid. L'”incidente” ha costretto l’arbitro a sospendere temporaneamente, per circa due minuti, la gara. Non un vile gesto indecoroso, non un atto di forza “imposto” da direttive pseudofasciste, ma una semplice e civile protesta, certamente forte e decisa nella sua originalità, proprio per questo profonda e diretta senza eccedere in follie da maniaci di protagonismo. E’ pur sempre accaduto nella vicina Spagna, non di certo in un paese lontano nella cultura e nel mondo del tifo, sintomo che evidenzia in modo concreto che il “cancro” è così esteso da dover intervenire energicamente pur di estirparne la radice. Siamo alla vigilia di un’altra probabile pagina nera del nostro calcio, causa le probabilissime sanzioni post-scandalo scommesse, ed un altro fendente diritto al cuore della nostra cultura calcistica potrebbe essere deletereo in maniera determinante per decretare la fine di un’era che ha quasi del tutto abbandonato quella visione romantica che ci tiene legati alla passione per questo sport. Il fenomeno è, quindi, figlio della nostra cultura condizonata dagli eventi vissuti negli ultimi periodi, senza voler per forza coinvolgere l’aspetto politico, lasciando aperta la porta della memoria per fare spazio a tutto ciò che possa aver contribuito ad una mera visione del calcio “italico” marcito per le più disparate cause. A ciascuno la sua protesta, quindi ….

Riproponiamo ancora il video della “pallinada” dei tifosi del Siviglia:

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