“Ti amo Napoli”: il racconto del cantautore Nando Misuraca, tra musica e poesia, della città e della squadra partenopea

Un uomo cresciuto con l’amore per la sua terra nel sangue. Ecco chi è Nando Misuraca. Prima ancora di essere un grande cantautore, uno scrittore e un giornalista, è un ragazzo che ama Napoli, quella terra felix che ha fatto da culla a numerosi artisti prima di lui. Dall’intervista che SpazioNapoli gli ha dedicato, quello che appare evidente, prima di tutto il resto, è il talento e la voglia di crescere di questo poliedrico artista partenopeo che, alla fede per la musica e per la scrittura, ha unito anche la sua insaziabile passione per il Napoli creando un singolo “Ti amo Napoli” che è un grande omaggio alla squadra e alla città partenopea. Nato e cresciuto negli anni ‘80, infatti, ha vissuto il momento d’oro della squadra azzurra, con Careca e Maradona che riuscivano a rendere lo sport un momento di aggregazione importante, oltre che un meraviglioso spettacolo. E crescendo, tra sport, testi e note, Nando è riuscito a destreggiarsi sapientemente tra quelle che erano le sue passioni. Qui la chiave, infatti, di tutta la sua vita: la passione, quella verace, quella “sentita” nel profondo, la stessa che solo pochi artisti riescono ad interpretare così egregiamente:

“La passione per la scrittura è sempre stata per me una componente essenziale; si nasce con certe inclinazioni. Non c’è mai stato nulla di studiato nella mia voglia di scrivere, ma ho saputo unirla allo studio del canto lirico che, per me, è stata un’ottima base. Ho avuto la fortuna di contare su alcune collaborazioni importanti che sono state propiziate da un mio importante passato da giornalista. Con artisti come Umberto Bellissimo e Gianni Conte c’è stata anche una collaborazione per l’ultimo brano uscito “Ti amo Napoli”.

I tuoi testi sono molto particolari, come nascono le tue canzoni?

Le mie canzoni nascono da bozze, da ispirazioni, da immagini e frasi che mi colpiscono. Non c’è un canovaccio da seguire. Non scrivo in maniera seriale, sono onnivoro dal punto di vista musicale, dal rock alla musica classica. Oggi ascolto molta musica new age che è lontana da quello che faccio ma che potrebbe ritornare quando uno meno se lo aspetta.”

Quindi oltre ad essere un cantautore, un giornalista ed uno scrittore sei anche un tifoso del Napoli:

Sono nato tifoso del Napoli, da una famiglia di appassionati tifosi del Napoli. Ho vissuto l’epoca di Maradona e  mi sono innamorato di questa squadra. Del resto tra Napoli e i napoletani c’è un cordone ombelicale difficile da sciogliere. Mi chiedo come sia possibile che ci siano alcuni napoletani che tifano per altre squadre perché il Napoli rappresenta il riscatto sociale per una città troppo spesso maltrattata e defraudata da una cattiva gestione del territorio e del patrimonio artistico e culturale. E poi è impossibile non affezionarsi ad una squadra che come simbolo ha un ciuccio, teneramente.”

Questo connubio tra Napoli e i napoletani, per quanto bellissimo, viene spesso criticato. Nelle altre città di Italia pensano che siamo troppo legati al Napoli e tralasciamo aspetti della nostra città che dovrebbero avere la precedenza:

La risposta a questa domanda me l’ha data Maurizio De Giovanni, con cui ho avuto la fortuna di collaborare: Napoli è un sentimento. Il napoletano fondamentalmente è una persona di sentimento e di gran cuore. Il sindaco De Magistris, con la recente chiusura del centro storico come zona a traffico limitato, ha voluto valorizzare Napoli. I problemi ci sono perché sono anche dovuti all’ignoranza della popolazione e ad una carenza nella gestione del territorio ma il napoletano vede nella squadra di calcio la possibilità di un immediato riscatto. Battere poi squadre come la Juventus, ad esempio, è uno sberleffo, un riscatto. Non dimentichiamo che siamo un popolo guascone, ironico e la dimostrazione maggiore ci viene data anche da grandi artisti napoletani come Eduardo De Filippo che, anche nel dramma, è sempre riuscito a mantenere una vena ironica eccezionale. Chi parla male di Napoli non la conosce, perché è una realtà a cui bisogna inchinarsi. E’ una cultura che continua a produrre personalità importanti, di un rilievo grandioso, spesso obbligati a trasferirsi per motivi meramente economici. Questo è il triste epilogo delle pessime gestioni che la città avuto e di cui ha pagato le colpe.”

Qual è la differenza tra questo Napoli e quello di Maradona?

Quella era una squadra magica. Lì avevi la consapevolezza di toccare la storia mentre oggi ci sono delle potenzialità, ma ancora inespresse. Vedo buone chance di crescita ma non ci sono dei fuoriclasse; ci sono buoni interpreti, tra cui Cavani e Hamsik che sono ragazzi interessanti, ma c’è ancora un progetto di crescita continua  e una differenza abissale tra quel Napoli e questo Napoli. E’ anche vero che il calcio è cambiato, sono cresciuti i calciatori bellocci, alla Cristiano Ronaldo, e sul campo c’è stato un impoverimento della qualità tecnica incredibile. Baggio, Giordano, Careca e Maradona erano su un altro livello. Oggi i calciatori sono meno uomini, più determinati a fare il compitino che gli viene assegnato.”

Idolatrare troppo i propri beniamini potrebbe far male a questa squadra?

“Uno dei limiti della stampa partenopea e dei tifosi napoletani è proprio questo e diventa il vero limite anche del Napoli. Il fatto che i calciatori non possano uscire da casa liberamente può essere un problema, ma non è la causa principale di quello che sta succedendo. Il calcio ha bisogno di persone mature mentre oggi ci troviamo dinnanzi  a calciatori che non accettano sostituzioni, la panchina e cose che un tempo, i veri professionisti, accettavano di buon grado.

“Napoli ti amo” è un vero e proprio omaggio al Napoli..

Questo è un omaggio al Napoli e a Napoli. Il ritornello della canzone infatti recita “Napoli sei unica” ed è riferito alla città, ho voluto unire il Napoli squadra alla Napoli città. La nostra canzone vuole essere uno slogan positivo per Napoli e i Napoletani. Le collaborazioni con Gianni Conte, Clementino e Umberto Bellissimo, sono state istintive e non abbiamo mai voluto scrivere un inno del Napoli. Con questi artisti, tra cui Maurizio De Giovanni, che è stato il nostro partner occulto, non ho dovuto dir nulla. Io mi sono lasciato guidare da loro ed è uscito un brano che contiene tutta la tradizione artistica napoletana: il teatro con Umberto Bellissimo, la canzone classica napoletana con Gianni Conte, l’hip hop rappresentato da me e il rap con Clemente Maccaro, già famoso per le collaborazioni con Fabri Fibra. Napoli ti amo è un movimento di pensiero nato da quattro artisti che credono in questa città e in questa squadra.” 

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