Il derby più “vulcanico” di A. Contro il Catania missione “terzo posto”

Si torna a parlare di campionato e stavolta, a differenza della settimana scorsa dove il Napoli tornava dalla delusione  europea, parliamo di una squadra che ha centrato l’obiettivo finale di Coppa Italia, il biglietto di sola andata per Roma, dove gli azzurri troveranno come ultimo ostacolo la Juventus di Conte.
Da qui al 20 Maggio di tempo ne passerà ed è giusto che adesso l’attenzione venga incentrata sul Catania, prossimo avversario di campionato. Obbligatorio conquistare i tre punti, preziosi perchè potrebbero consentire addirittura il sorpasso alla Lazio o quanto meno, farle sentire il fiato sul collo. Ma non sarà facile.

Montella ed il suo Catania stanno facendo cose straordinarie. La salvezza raggiunta quasi aritmeticamente autorizza ora gli etnei a concedersi il lusso di poter pensare a qualcosa  in più della semplice conquista della permanenza in A. L’obiettivo Europa League è difficile nel suo raggiungimento ma nel provarci, il Catania dovrebbe uscire da Napoli con qualche punto in cascina.
Il Napoli dovrà stare molto attentioa questa squadra che non ha nomi altisonanti, ma quella miscela di giocatori di esperienza e di giovani in rampa di lancio ben gestiti da un tecnico, Montella, che sta dimostrando di saperci fare in panchina così come in area di rigore, da grande centravanti quale è stato.

Legrottaglie ha trovato nuova vita a Catania, guidando la difesa come meglio ha fatto vedere forse solo nel Chievo. A centrocampo Lodi fa valere le sue indiscutibili doti balistiche, mentre in attacco è da apprezzare la molteplicità e le varianti con cui il Catania può far male i suoi avversari: la tecnica del Papu Gomez, la prestanza fisica di Bergessio e la velocità di Barrientos, tre elementi fondamentali che hanno permesso al Catania di trovarsi nella sua invidiabile posizione di classifica.

Per il Napoli sarà fondamentale arginare gli attacchi del tridente d’attacco catanese e bisogna evitare di commettere falli in prossimità dell’area di rigore: Lodi è uno dei migliori tiratori scelti della Serie A e di questo va tenuto conto. Gli azzurri dovranno combattere contro la stanchezza che in queste ultime partite sta venendo fuori; il fitto calendario e la mancanza di alternative ai titolari “spremuti” fino al midollo preoccupano poichè il Catania è una squadra, al contrario del Napoli, una squadra al top dal punto di vista atletico, non avendo impegni al di fuori del campionato. 

Sarà dunque importante la gestione della partita, così come lo sarà non sprecare subito tutte energie all’inizio per poi essere sopraffatti dalla fatica: sarebbe un errore imperdonabile che potrebbe mandare all’aria la partita e con essa quanto di buono il Napoli sta facendo in questo periodo, recuperando punti su punti sulle dirette antagoniste per la lotta Champions, Lazio ed Udinese che, va detto, stanno vivendo un certo periodo di flessione.

Mancherà Maggio, costretto ad uscire anzitempo nella semifinale di Tim Cup e si prospettano per lui una decina di giorni di stop, una prognosi migliore di quanto si poteva presagire inizialmente ma, al contempo, una grave perdita. Zuniga sarà di nuovo dirottato a destra lasciando spazio a Dossena dal primo munto, a sinistra. Il lodigiano è in fase calante, ed il fatto di essere stato scavalcato, nelle gerarchie di Mazzarri, dallo stesso Zuniga, lo ha reso meno sicuro e meno fiducioso nei propri mezzi ma la speranza è che questa crisi sia momentanea è che il laterale azzurro sfoderi una prestazione degna dei tempi di Udine.   

Gli azzurri si affideranno, per scardinare il muro difensivo che sicuramente Montella erigerà, ai propri attaccanti, Cavani in particolare. Il bomber uruguaiano è tornato in forma come i tre gol, tra Udinese e Siena, testimoniano anche se c’è ancora quel pizzico di amaro in bocca per quel rigore fallito in maniera così dilettantesca che avrebbe voluto significare già terzo posto in classifica. Ma sarebbe stato troppo eccessivo per questa squadra che ancora palesa molti limiti, soprattutto in difesa.

Proprio dai difensori, paradossalmente, sono  arrivati i due gol che hanno deciso le due sfide del San Paolo nelle ultime due stagioni. Fu Zuniga a regalare i tre punti al Napoli, nelle stagione scorsa, mentre fu una rete di Paolo Cannavaro a sortire gli stessi benefici, due stagioni fa. Per la legge del “non c’è due senza tre” ci auguriamo si poter vincere col medesimo punteggio con un gol di Campagnaro, o Aronica o Britos, ma alla fine poco importa chi segna, molto invece interessa la vittoria, i tre punti fondamentali per proseguire in questa cavalcata che incredibilmente sta proiettando gli azzurri verso traguardi impensabili solo poco tempo fa.

Basta parola, spazio al calcio giocato, spazio a questo derby “vulcanico”: il tranquillo Vesuvio contro il ben più riottoso Etna, ma  in campo, nel teatro di Fuorigrotta, la parte del leone la dovrà recitare il Napoli. Forza e coraggio.  
 

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