I tifosi reclamano,i calciatori chinano il capo, Mazzarri si irretisce e De Laurentiis si spazientisce: ecco il quadro azzurro

Si prospettava una gara importante quella di ieri, contro il Milan, per un Napoli voglioso di riscatto per se stesso e per il suo pubblico. Si voleva lasciare San Siro con una prestazione diversa, con una consapevolezza importante: quella di poter ancora esser definita “una grande squadra”. Ma, purtroppo, spesso le intenzioni non rispecchiano le azioni e i fatti di ieri pomeriggio portano noi tutti dinnanzi ad una nuova quanto spinosa domanda: “Da dove si può ricominciare?”. Dalla Coppa Italia forse, che resta oramai l’obiettivo più semplice per questo Napoli altalenante. O forse dalla sfida in Champions contro un Chelsea che continua a segnare ma anche ad incassare goal pesanti. Il vero nodo della questione resta questo Campionato di serie A che racchiude le peggiori prestazioni azzurre dell’ultimo periodo. Le critiche arrivano a fiocchi, soprattutto per un tecnico che non riesce a tener in campo undici giocatori concentrati, presenti nel proprio ruolo e cinici come dovrebbero essere in qualsiasi zona del campo; ma anche qui le colpe andrebbero ben divise  e non addossate a chi, all’inizio di ogni match, diventa d’improvviso poco più che uno spettatore come noi. I tifosi reclamano, i calciatori chinano il capo, Mazzarri si irretisce e De Laurentiis si spazientisce. Un quadretto da incorniciare in cui ognuno, nel proprio ruolo, rappresenta l’insieme di questo Napoli che noi tifosi e  spettatori esterni stiamo vedendo da un pò di tempo a questa parte. Ma il popolo napoletano ancora si stupisce, sebbene questa situazione ormai vada avanti dal mese di Dicembre e abbia portato via gloriose aspettative per questo nuovo anno. Sarà che siamo un popolo di speranzosi, di sognatori, di possibilisti; sarà che ci crediamo fino in fondo a questo tempo galantuomo che aggiusta sempre tutte le cose; sarà che, in un mondo che va a rotoli, in un Paese che proclama crisi, abbiamo bisogno ancor di più di aggrapparci ad un felice quanto fugace sogno azzurro. E allora accantoniamo il Milan, così come abbiamo fatto per il Genoa e per il Cesena. Guardiamo avanti verso il Siena che ci aspetta combattivo per questa semifinale di Coppa Italia. Ricominciamo, come ogni lunedì, azzerando quello che è stato senza “se” e senza “ma” che non riusciremmo a comprendere mai fino in fondo. Facciamo in modo che il Napoli oggi riparta da qui, riparta da noi.

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