Genoa v Napoli 3:2, le pagelle

Serie A Tim
20a Giornata
Stadio Luigi Ferraris, Genova
GENOA v NAPOLI 3:2

Le pagelle 

DE SANCTIS 6 – Sui gol cosa ci può fare? Se Palacio toglierebbe le ragnatele dagli angoli anche tirando da casa sua, non gliene si può fare una colpa. Piuttosto, si fa sempre trovare pronto a spazzare via, in situazioni delicate.

CAMPAGNARO 4,5 – Siamo costretti a parlare di un’altra partita sottotono, ma purtroppo è un fatto. Palacio segna un gran gol, verissimo, come è vero che Campagnaro lo marcava due metri. Inconcepibile, come il passaggio che innesca il raddoppio genoano. Nella ripresa, continua a giocare con insicurezza, sbagliando passaggi facili e commettendo falli inutili. Un fantasma.

CANNAVARO 5 – La sua partita dura solo un tempo, ma abbastanza per partecipare ai dieci minuti di collasso della difesa. Si fa sovrasta fisicamente da Gilardino, consentedogli la sponda a Palacio, per il vantaggio del Genoa e si fa prendere tempo e spazio, dall’attaccante della Nazionale, nell’occasione del raddoppio. Esce poi per infortunio, ma purtroppo basta ed avanza.

BRITOS 5 – Il Genoa capisce subito che il suo è il lato debole, e non è un caso, quindi, che da quel versante si soffra. Palacio e Jankovic si alternano nel puntare l’uruguaiano che va subito in affanno. Nella ripresa, con l’infortunio di Cannavaro e le circostanze lo spostano come centrale della difesa a 4, insieme a Campagnaro. Purtroppo Palacio e Gilardino sono in giornata di grazia e il nostro ne paga le conseguenze.

ZUNIGA 5– Inizia abbastanza bene, spingendo sull’out destro. Buono un suo cross per Pandev che manda a lato, poi però Mesto gli prende le misure, costringendo il colombiano ad arretrare fino alla line dei terzini dove si trova spesso a marcare, male, Sculli. Esce per esigenza tattica.

DZEMAILI 4,5 – Disatrosa la prova dello svizzero che, paradossalmente rischiava di segnare il clamoroso gol del pareggio, al 94′. Prima, però, si è rivelato una mezzo disastro. Porta troppo spesso palla senza mai darla coi tempio giusti, inoltre è praticamente ostaggio del centrocampo del Genoa che lo isola da Gargano, rendendolo incapace in fase di interdizione. L’unica cosa buona è l’assist che Hamsik spreca, ma nel complesso, fa rimpiangere Inler, e ciò non depone  a suo favore.

GARGANO 6,5 – Uno dei pochi a salvarsi dal disastro del Ferraris. Corre, recupera e cerca l’impostazione, stavolta commettendo pochi errori e sobbarcandosi anche la mole di lavoro che toccherebbe a Dzemaili, assente ingiustificato. Purtroppo la qualità dei centrocampisti c’è e si vede: Kucka è immarcabile, ma è impensabile che possa da solo, l’uruguaiano, tenere testa al centrocampo avversario. Sul suo tabellino anche il bell’assist a Lavezzi, per il gol del definitivo 2:3.

DOSSENA 5,5 – Spesso in difficoltà sull’asse Mesto-Palacio. Non si propone spesso in avanti perchè costretto ad un lavoro sfiancante di copertura e dovendo assicurare copertura a Britos. Dopo venti minuti è già in debito di ossigeno, e c’è da capirlo.
Pochi i cross che arrivano dal suo versante, specie nella ripresa, con il Napoli in forcing, e come aggravante anche il trovarsi fuori posizione sul terzo gol del Genoa.

HAMSIK 5,5 – La mina vagante del Napoli. fatica a trovare posizione in mezzo al campo. Una volta sulla linea dei centrocampisti, un’altra su quella degli attaccanti. Si prodiga nel dare una mano alla linea mediana, in evidente imbarazzo al cospetto di Kucka, Biondini e Jankovic, ma dura giusto dieci minuti. Nella ripresa l’ingresso di Cavani lo vedrebbe in pianta stabile a centrocampo, ma per inerzia finisce sempre a ridosso della punte. Si mangia un gol fatto sul 2:0. Poteva riaprire la partita molto prima.

LAVEZZI 6 – Il gran gol aggiusta moltissimo la sua prestazione, altrimenti incolore. Nel primo tempo è inconsistente, quasi nocivo per la squadra. Non si segnala niente di rilevante nei primi 45′ di gioco. Nemmeno la ripresa porta consiglio: la falsariga è sempre la stessa; l’argentino s’incaponisce nel portare palla senza mai produrre niente di che, permettendo  a Grandqvist di fare un figurone. Poi il gran gol, grazie un gran controllo e un tiro, quasi una “puntata” che sorprende Frey.

PANDEV 5,5 – Parte bene il macedone. Si fa dare palla e si propone per finalizzare l’azione. Sfiora le rete di testa su cross di Zuniga. Rimarrà l’unico squillo di tutta la partita, sostituito nella ripresa per far spazio a Vargas. Da prima punta soffre il fatto di giocare quasi sempre spalle alla porta, e la fisicità di Granqvist e  Kaladze non lo agevolano nel compito.

MAGGIO 6,5 – Sicuramente non sfigura. La sua è una partita di grande sacrificio, dovendo aiutare la squadra nel forcing e avendo un occhio alle sua spalle, nel tentare di dare un barlume di copertura alla linea difensiva. Riesce a limitare i danni ed anzi, fa in tempo a mettere in mezzo buoni palloni. da uno di questi nasce il gol di Cavani.

CAVANI 6 – Gran gol il suo. Segnare di testa in mezzo ai giganti genoani non era facile. Purtroppo è l’unica occasione in cui l’uruguaiano si è potuto mettere in mostra. Un tiro, un gol, ma purtroppo non è bastato.

VARGAS 4 – Non vuole essere una bocciatura, ma il voto è figlio della prestazione vista oggi in campo. Il cileno fatica ancora ad emergere. E’ timidissimo e sembra dover fare a gomitate prima coi suoi compagni di squadra, per trovare una posizione,  e poi con gli avversari. Forse non era il contesto giusto per apprezzarne le doti, ma bisognava rischiare il tutto per tutto. E’ andata malissimo, ma si rifarà.

MAZZARRI 5 – Un giorno ci dirà del perchè il Napoli in versione campionato è una squadra totalmente diversa da quella che si vede in Coppa. Si vede a vista d’occhio che la squadra gioca col freno a mano tirato, una squadra che aspetta di essere di essere maltrattata per tirare fuori gli artigli. Il turnover applicato oggi ha una certa parvenza logica, ma gli interpreti, come sovente accade, non sono all’altezza del compito. Altri tre punti persi ed il rammarico che si poteva e doveva fare di più.

ANTONIO SALVATI

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