N.B. Napoli: la tua prossima “Europa” potrebbe passare per la Coppa Italia

Stasera, contro il Cesena, avrà inizio un’altra avventura della stagione calcistica 2011/2012 per il Napoli: la Coppa Italia.

Contrariamente a quanto troppo spesso e in maniera erronea si pensa, questa competizione non deve essere catalogata come “secondaria” rispetto alle altre due “C”: Champions e Campionato.

Infatti, vincendo la Coppa Italia, gli azzurri non solo conquisterebbero il primo trofeo dell’era De Laurentiis, ma, aspetto ancora più importante, si assicurerebbero un posto in Europa per la prossima stagione, a prescindere da quelli che saranno i verdetti decretati alla fine del Campionato, alla luce del posto in classifica che Cavani e company riusciranno a raggiungere.

Rispetto ai campionati precedenti, quest’anno, sono cambiati i criteri di accesso alle competizioni europee.

L’Italia, infatti, ha perso una posizione nel ranking UEFA a vantaggio della Germania.

A qualificarsi per la UEFA Champions League saranno, quindi, solo le prime tre squadre: le prime due alla fase a gironi, la terza ai preliminari.

Parteciperanno alla UEFA Europa League, invece, la quarta e la quinta classificata, unitamente alla vincitrice della Coppa Italia.

Qualora quest’ultima fosse già qualificata alla Champions League, subentrerebbe la finalista perdente, ma se invece la vincitrice di coppa si qualificasse per l’Europa League, tramite piazzamento in campionato, oppure entrambe le finaliste si qualificassero per la Champions League, allora accederebbe la sesta classificata del campionato.

Considerando, quindi, l’andamento in Campionato non proprio positivo da parte degli azzurri, eccezion fatta per le due ultime partite disputate, sembra difficile, ma non impossibile, riconfermarsi tra le prime tre “migliori della classe” anche quest’anno, soprattutto alla luce della ritrovata forza e competitività delle dirette avversarie.

Infatti, oltre alle “solite” Inter e Milan, c’è la ritrovata Juventus, la nuova Roma che inizia a mostrare i frutti del lavoro del tecnico Luis Enrique, l’Udinese delle meraviglie che continua a strabiliare, la Lazio dell’ex Reja. Aggiungendo il Napoli all’elenco, queste sono le sette squadre che dovrebbero contendersi i 5 posti utili per accedere alle competizioni europee.

Pertanto, considerando che il Napoli tra circa un mese ritornerà in campo per la sfida di tutto rilievo con il Chelsea e che, in più frangenti, la squadra non è apparsa in grado di poter competere sul doppio versante Champions e Campionato, non è da escludere che possa perdere terreno in classifica a favore di squadre come la Roma e la Juventus che hanno il vantaggio di non disputare partite di coppa, piuttosto che di altre dirette concorrenti che finora hanno mostrato di possedere rose meglio allestite per affrontare entrambe le competizioni.

Alla luce di ciò, il Napoli farebbe bene a non prendere sottogamba la gara di stasera, proprio perchè, riuscendo a vincere la Coppa Italia, può, senza affanno e preoccupazioni legate alle sorti del Campionato, assicurarsi nuovamente il suo posto in Europa.

Per cui l’ esordio dal primo minuto di Rosati, Britos e Vargas, così come l’impiego di “seconde linee”, quali Fernandez, Dzemaili e (parzialmente) Zuniga non incarna un atteggiamento disfattista da parte di Mazzarri, bensì la volontà di dare fiducia a calciatori di comprovata qualità tecnica e di indubbia validità.

Le sue scelte del tecnico toscano vanno più interpretate come un’iniezione di fiducia per i suddetti calciatori, dandogli, così, l’opportunità di mettersi in mostra e smentire sul campo le illazioni finora asserite, da più parti, relative al plusvalore esistente tra riserve e “titolarissimi”. Vincere con questa formazione, seppure, contro un avversario dal valore esiguo come il Cesena, che a sua volta, sembra che schiererà alcuni calciatori della Primavera, pertanto, avrebbe un significato al quale attribuire diversi valori.

In primo luogo, vi è il passaggio del turno, l’aspetto, per quanto finora detto, senza dubbio più importante.

Inoltre, le riserve potrebbero togliersi i famosi “schiaffi da faccia” dimostrando di poter dare il loro sicuro e valido contributo alla causa azzurra, che essa si chiami Coppa italia, Campionato o, addirittura, Champions, sarebbe secondario.

Certo è che sarebbe un segnale di forza significativo se, andando avanti in questa competizione, Mazzarri riproponesse, di partita in partita, sempre le tanto “declassate” riserve e l’eventuale vittoria di questo trofeo passasse proprio dai loro piedi, senza scomodare i “titolarissimi”…

Luciana Esposito

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