Il punto: Buon Anno “alla Mazzarri”

  

 

 

 

 

 

 

 

 Bentornato Napoli. Bentornato ennesimo tabù sfatato. Anche quello di Palermo cade sotto i colpi di Cavani & friends . Certo è che iniziare l’anno così non può che riaccendere gli entusiasmi di questo posticipo post-Befana, amaro per chi deve riprendere le attività lavorative, ma addolcito dai colpi dei partenopei, che approfittano di un Palermo senza identità per intavolare una gara quasi perfetta, con pallino del gioco in mano per quasi tutta la gara. Nonc’è mai stata partita, a cominciare dalla prima frazione, dove gli azzurri si sono limitati a gestire bene il possesso palla, con un’ottima diga di centrocampo sull’asse Gargano-Inler, alla fine determinanti ai fini della manovra. Walter è sembrato quantomai disciplinato e abile nel posizionarsi nei modi e nei tempi giusti. Inler poi ha fornito una scioltezza di gioco, una fluidità che ha permesso più di una volta di giocare le ripartenza con la giusta rapidità, che servirebbe sempre agli avanti azzurri, abili trasformatori di azioni veloci e concrete. Bene anche Maggio sulla destra, bravo a vincere nettamene il duello con Balzaretti, spesso limitato dalle chiusure di un positivo Campagnaro. Leggero affanno per Dossena, normale se vogliamo, dopo un periodo di alternanza con Zuniga, ma comunque positiva la sua prova, in crescendo nella seconda frazione. Buona la fase difensiva, anche se troppo spesso Aronica ha messo paura a De Sanctis, reso partecipe alla manovra quasi come fosse un classico “libero” alla Baresi. La partita ha avuto la svolta grazie alle prelibatezze servite dagli chef Cavani-Hamsik-Pandev, degni dei migliori menu del nostro campionato. Matador si guadagna gli applausi dei suoi vecchi tifosi, mettendo in rete una conclusione a giro, stile Del Piero, con pallone all’angolino con Benussi disteso ma inerme nell’evitare la grande rete. Poi è una gara tutta “lotta,corri e appoggia” che evidenzia ancora una volta la duttilità di questo ragazzo, porbabilmente uno degli acquisti più azzeccati dell’ultimo decennio. Marek Hamsik, oltre ad essere ancora una volta papà, è ancora una volta il “cavillo tecnico” di questa squadra, quell’ingranaggio senza il quale questa squadra avrebbe grossi limiti strutturali. Et voilà, dribbling anche al portiere, e gol quasi sulla linea di fondo. Spettacolo! Altro giro,altro …Pandev, con il macedone cecchino infallibile che apre le danze e spiana la strada del successo. Piace soprattutto per la sua concretezza, per quella tecnica “senza fronzoli” che piace molto a chi dell’essenziale ne fa una ragione di vita. Qualcuno ha ancora qualche dubbio? Con la prova di Palermo, gli azzurri hanno dimostrato di aver maturato anche quella parte di uomini che serviranno nei momenti clou, quei 2-3 elementi a cui si chiederà di fare il proprio dovere e di essere, quindi, determinanti quando chiamati in causa. Era ciò che il pubblico si aspettava, in una giornata avara di risultati positivi ai fini della classifica, l’obiettivo di aver  rosicchiato tre punti alla Lazio resta l’unica gioia, in tempi di vacche magre. Gustiamoci l’intermezzo settimanale di Coppa Italia col Cesena, probabile passarella di “giovani di buone speranze e vecchietti con qualche cartuccia ancora da sparare” e puntiamo a fare l’en plein nel prossimo match casalingo contro il Bologna, sicuramente prova non proibitiva, per cercare di diminuire il gap dalla terza in classifica, staccare di netto i giallorosi romanisti, tirare giù per i capelli Inter e Lazio, e cominciare a far paura alla coppia Juve-Milan, troppo sicura di sè; ennesimo sfizio da studiare e mettere all’opera, chiedendo consiglio al maitre Mazzarri, in possesso della ambita guida delle ricette vincenti, come il Buon Anno “alla Mazzarri” servito stasera al “Renzo Barbera“. Bon Appètit!

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