Gianluca Grava, l’elogio della follia

Quando nel lontano 2005 Gianluca Grava passò al Napoli Soccer la situazione non era delle migliori; nessuno si sarebbe aspettato di rimanere un altro anno nell’inferno della serie C, dopo lo sfortunato spareggio con l’Avellino; lui, però, a quei tempi già c’era. Sono state 32 le presenze del difensore casertano, che ha sgobbato sui campi di Lanciano, Gela, Reggio Emilia. Quando Gianluca Grava segnò il gol nel derby contro la Juve Stabia, molti sorrisero; il destino era già segnato. Dopo la cavalcata trionfale nel campionato di serie B, ecco finalmente il palcoscenico che spetta al Napoli; lui, a quei tempi, c’era eccome. Quando il 2 settembre 2007 Gianluca Grava esordì in serie A, in una partita storica terminata 5 a 0 per i partenopei ( Udinese – Napoli 0-5 ndr) , lui era lì a indossare la fascia da capitano. Un rapporto d’amore reciproco tra il Napoli e Grava che molti non si spiegano e che nessuno è riuscito ad interrompere ancora oggi.

Quando Gianluca Grava ritornò titolare con Mazzarri tutti gli avvoltoi si preparavano allo spettacolo (indecoroso) che si sarebbero ritrovati sotto gli occhi, con i campioni della massima serie a burlarsi del terzino venuto dall’inferno. E invece no. Molti dovettero ricredersi durante quelle sfide; erano i campioni a sentirsi sorpresi, incatenati, annullati nel loro gioco da un difensore sconosciuto. Gianluca Grava è così; ha sempre dovuto lottare contro l’indifferenza che suscitava il suo nome, sottovalutato per eccellenza.

Quando il 15 gennaio 2011, durante la gara al San Paolo contro la Fiorentina, Grava si infotuna al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro molti pensano che la sua carriera sia in dirittura d’arrivo. Altra sorpresa; appena 4 giorni dopo il Napoli annuncia il rinnovo del contratto fino al 2012. È l’ennesima sfida lanciata al difensore, un affronto per molti, una straordinaria dimostrazione di fiducia per altri. È sabato 3 dicembre 2011, scorrono i minuti finali della partita tra il Napoli e il Lecce, il risultato è oramai in cassaforte, ma c’è un’ultima emozione: Gianluca Grava torna in campo più di 10 mesi dopo il suo infortunio. L’ennesima sfida vinta, l’ennesimo tackle decisivo. Ma non finisce qui. Villarreal – Napoli, 7 dicembre 2011, partita decisiva per la storia della squadra azzurra; siamo sul risultato di 2 – 0 per il Napoli, la missione è quasi compiuta, gli ottavi sono a un passo. Ma c’è un ultimo sfizio da togliersi; Gianluca Grava entra sul terreno di gioco, è il minuto 92, per fare il suo esordio in Champions a 34 anni. Forse in quei pochi passi che lo hanno portato verso il centro del campo avrà ripensato a tutte le battaglie vinte nelle serie inferiori, alle cocenti delusioni e alle enormi soddisfazioni. Forse, Gianluca Grava, in quei pochi istanti trascorsi su un campo durante la massima competizione europea, si sarà scoperto un po’ folle per quel suo attaccamento maniacale alla maglia azzurra. Ed allora avrà sorriso, in attesa di nuove frontiere da esplorare, e di battaglie europee da combattere. A te Gianluca Grava.

Raffaele Nappi

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