Il Mattino: Napoli bello di notte

La febbre del martedì sera sta contagiando i tifosi del Napoli. Così dopo la  magica notte di Champions con il Manchester City, ecco la sfida delle sfide in  campionato, la più attesa dai sostenitori azzurri. Ecco la Juventus, la numero  uno del calcio italiano, da sempre l’Avversaria. Un tempo così difficile da  battere che quando arrivò a Napoli, nel 1984, il primo favore che i tifosi  azzurri chiesero a Maradona, parola del Pibe, fu quello di regalare alla città  un successo sui bianconeri. Cosa che Diego fece con quel gol-capolavoro su  punizione nella nona giornata della stagione 1985-86. Poi sarebbero arrivati  altri successi, anche a Torino, di cui i tifosi azzurri non si sarebbero  stancati mai.
Non ci si abitua mai troppo, infatti, alle vittorie sulla  Juventus. E c’è da dire che i successi sui bianconeri sono diventati una dolce  abitudine da quando il Napoli è tornato in serie A. L’ultima sconfitta subita al  San Paolo risale, infatti, al 30 settembre 2000, anticipo della prima giornata  del torneo 2000-2001. Con il Napoli appena tornato in A e guidato in panchina da  Zeman. Finì 2-1 per la Juventus, che rimontò il gol di Stellone al 41′ del primo  tempo grazie alle reti di Kovacevic al 22′ e di Del Piero al 29′ della ripresa.  Le due squadre si ritrovarono poi nell’ottobre 2006, in serie B, e la gara  terminò 1-1, con reti di Del Piero e Bogliacino.
Da allora, solo vittorie  per il Napoli, quattro per l’esattezza. Sempre di notte. La prima, nell’ottobre  2007, resta forse quella più impressa nella memoria dei tifosi. Anche perché si  portò dietro una lunga e velenosa polemica da parte dei vertici bianconeri per  l’arbitraggio di Bergonzi. Sul risultato di 1-1 (con reti di Del Piero al 1′ e  di Gargano al 4′ della ripresa) il direttore di gara fischiò due calci di rigore  in favore del Napoli, apparsi in verità un po’ dubbi, entrambi realizzati da  Domizzi al 17′ e al 25′. Il secondo per un’uscita di Buffon su Zalayeta, il  grande ex, volato in area. Il giudice sportivo squalificò per simulazione  l’uruguaiano per due giornate, ma successivamente la Corte di giustizia federale  diede ragione all’attaccante e a Bergonzi certificando, grazie a nuove immagini  acquisite, la correttezza della concessione del rigore a favore del  Napoli.
Nell’ottobre dell’anno successivo, anticipo della settima giornata di  campionato, il Napoli batte la Juve 2-1. Anche stavolta sono i bianconeri a  portarsi in vantaggio con un gol firmato da Amauri, ma il loro entusiasmo dura  poco. Perché la difesa di Ranieri viene prima beffata da Hamsik con un colpo di  testa da pochi metri e poi subisce la rete decisiva di Lavezzi.
Nel marzo  2010 finisce 3-1 per gli azzurri. Il copione è sempre lo stesso: gol a freddo di  Chiellini, ma il Napoli non si disunisce neppure dopo il rigore fallito dopo 2′  della ripresa da Hamsik. Proprio lo slovacco e Quagliarella ribaltano il  risultato con due quasi in fotocopia, ricambiandosi il favore con due assist  perfetti. E alla fine, a suggellare la magica serata, ecco Lavezzi con un destro  nell’angolo. Infine, lo scorso gennaio l’apoteosi, con il 3-0 per il Napoli e un  solo grande protagonista: Cavani. Una tripletta entrata nella storia della sfida  tra le due squadre e nel cuore dei tifosi azzurri.

Fonte: Il Mattino

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