Carratelli: “Servono cuore e muscoli”

Forse considerando il boato del San Paolo, che fa oscillare i pennini dei  sismografi di Monte Sant’Angelo, i bookmaker danno un leggero vantaggio  al Napoli (2,55) sulla Juve (2,75) nel recupero di stasera. Ma il vero  terremoto è questa squadra furente, aggressiva, affamata, uscita dalla  juventinità di Conte che cerca a Napoli la piena legittimazione di  candidata allo scudetto. Contro lo slancio bianconero, il cui impeto  agonistico ricorda un certo calcio britannico di un tempo, si oppone un  Napoli al completo, affaticato dalla Champions, ma consapevole che il  match di questa sera vale la chance di portarsi a tre punti dal terzo  posto, obiettivo minimo per tornare l’anno prossimo nel maggiore torneo  europeo. Sarà uno scontro epico fra due formazioni a caccia del  risultato grosso che significherà prestigio, autostima e balzo in  classifica. Forza fisica e tecnica sorreggono la Juve. Le armi del  Napoli sembrano meno gradasse. Il fioretto azzurro contro la spada  bianconera. Ma se la terza difesa (Napoli) del campionato reggerà  all’urto del secondo attacco (Juve) del torneo, e l’equilibrio tattico  proteggerà il Napoli dalle improvvise verticalizzazioni dell’avversario,  allora il gioco anarchico di Lavezzi, la via del gol ritrovata da  Cavani e un Hamsik finalmente sulla … cresta dell’onda potrebbero  ribaltare il rapporto di pura forza fisica. Limitare il raggio d’azione  di Pirlo, con Hamsik che retrocede in prima battuta e Gargano che va a  mordergli le caviglie, sembra la prima “mossa” della partita. Sulle  corsie esterne, dove sono ben munite, entrambe le squadre cercano di  spiccare il volo. La corsa sarà elemento determinante, e la Juve corre  molto, con e senza palla. Il Napoli dovrà arrivare primo nei contrasti,  sui palloni vaganti, nell’uomo contro uomo, nelle folate dei  contrattacchi. Rubare l’iniziativa all’avversario è arma fondamentale di  ogni partita, lo è di più contro la Juve che fa del possesso- palla  vigoroso, degli scambi volanti, delle triangolazioni velenose le sue  risorse più note. Guai a darle spazio. A centrocampo si può  traccheggiare (l‘assenza di Marchisio risparmia al Napoli un pericoloso  avversario di nerbo e di gol), ma sui fendenti bianconeri sugli esterni,  sui raddoppi juventini lungo le fasce, il Napoli deve essere pronto a  stroncarne le imbeccate e a ripartire. La Juve pressa alto, arriva sui  difensori ad intralciarne l’inizio della manovra, perciò bisogna essere  lesti a giocare la palla e a giocarla con precisione per ribaltare il  fronte. Muscoli, cuore e cervello per un match sul filo del rasoio. La  Juve bisogna impegnarla subito, scuoterne la sicurezza, fiaccarne le  notevoli risorse atletiche per farle capire chi è la squadra padrona. Un  Napoli “formato Manchester” ne ha le possibilità e la forza. Ma sarà  una lotta senza pause, la concentrazione sempre al massimo, la  determinazione costante. Attenti ai movimenti di Matri e a quel marpione  di Vucinic che sanno creare vuoti centrali per l’inserimento al gol  dalle retrovie. Attenti alle “palle inattive”: la Juve ha saltatori  micidiali in area e tiratori scelti. Ci vorranno mille oca cura di Italo  Cucci chi stasera contro la Juve, che gioca a tutto campo, e se saranno  occhi di tigre allora dagli spalti potrà levarsi il canto di gioia, oj  vita mia, da Fuorigrotta alle stelle.

Fonte: Il Roma.net

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