Le scuse di Janina: “Chiedo scusa a tutta la citta di Napoli”

Nottata sciagurata per Janina Screpante, fidanzata del pocho Lavezzi, rimasta coinvolta in una rapina a mano armata, avvenuta nel cuore della città, in Via Petrarca, in tarda notte, mentre faceva ritorno a casa, dopo una serata trascorsa con le amiche. A farne le spese un rolex apparentemente, ma in realtà Janina ha perso molto di più. Inciampa su Twitter in un imbrazzante commento che urta la sensibilità dei napoletani e scatena su di lei una pioggia di critiche: “Dopo dicono che in Argentina c’è insicurezza…Napoli città di merda…mi hanno rubato l’orologio a mano armata!”. In quel sud-America che lei stessa menziona nel suo sfogo di rabbia ed impotenza per l’atto di violenza subito, più o meno in contemporanea, di preciso a Montevideo, la moglie del c.t. dell’Uruguay Oscar W.Tabarez avvicinata da due persone a bordo di una moto è stata colpita e sfigurata con dell’acido solforico sul volto e sulle braccia. La donna ora in stato di shock non è in grado di riferire dichiarazioni riguardo l’accaduto. Troppo spaventata per parlare. Troppo sconvolta per insultare. Anche la signora Tabarez stava tornando a casa, proprio come Janina. Due episodi di violenza, diversi, profondamente diversi tra loro, perchè solo una delle due porterà tatuati sulla pelle i segni di quella maldestra e sciagurata disavventura per tutta la vita. Fa infuriare la superficialità di Janina. Commuove la compostezza della famiglia Tabarez, racchiusa nell’intimità del suo momento drammatico e si limita a ricevere i messaggi di solidarietà che gli giungono da tutto il mondo. Quei messaggi sono doverosi, non è mai fuori luogo la solidarietà, il cordoglio, il silenzio. Questo accade nella terra di Gargano, poco distante dall’Argentina di Ezequiel e Janina. Purtroppo. Questo si ripete in molte altre città del mondo. Purtroppo. Questo accade a Napoli. Purtroppo. Quello che ha dichiarato lady Lavezzi ha scatenato l’ira della gente perchè episodi analoghi fanno parte della quotidianità di tanti “signori e signore nessuno”, purtroppo. Ma loro non scelgono di andare via da Napoli, già. Perchè la Screpante nel replicare a chi le ha fatto notare il fallo in cui era caduta, ha risposto ribattendo: “Se mi succede qualcosa, Pocho se ne va!” Schiaffeggia ancora una volta la gente che l’ha accolta come una divinità. Tante giovani, aspiranti donne si imbattono in episodi come quello di cui è rimasta vittima, ma continuano ad essere eroine delle loro vite e protagoniste delle pagine della loro quotidianità e non dei rotocalchi e delle riviste di gossip, loro. Il tempo di un bicchiere d’acqua, di scrollarsi di dosso quella rabbia, mista a impotenza e paura e ritornano alle loro vite, ritornano fiere a marciare per le strade della città. Perchè la gente di Napoli, la parte sana di questo popolo, non ci sta a lasciare il passo alla violenza e a consegnare le chiavi della città in mano a chi vuole violentare questa terra. Scelgono di rimboccarsi le maniche e ritornare con dignità alle loro vite per racimolare quei soldi che spendono per comprare un biglietto per una partita del Napoli, per andare ad acclamare il suo Ezequiel, a discapito probabilmente di un paio di jeans nuovi o di qualcos’altro di cui si può fare a meno, ma no, il Napoli no, al Napoli non si rinuncia mai. Forse qualcuno avrà provveduto a spiegare tutto questo a Janina, così quel post troppo ingeneroso nei confronti dei figli di questa terra è stato prontamente rimosso e poco fa ha lasciato il posto alle tanto acclamate scuse ufficiali: “Chiedo scusa a tutta la città di Napoli , il mio è stato un sfogo di una ragazza impaurita, terrorizzata….dopo una rapina con una pistola in faccia… Vorrei dire anche se mi capitava in Argentina in quel momento avrei scritto lo stesso ..Napoli e napoletani vi chiedo di comprendere il mio sfogo, non potrei mai odiare o sparlare di un città cosi bella…..saluti.” Che dire? Sicuramente era un polverone facilmente non sollevabile se la modella argentina avesse scelto di rifugiarsi nel silenzio e nelle coccole del suo fidanzato. Non si può fare altro che sperare che questa esperienza serva a lady Lavezzi per imparare ad adoperare in futuro “l’arte del silenzio” piuttosto che “l’arma dell’ingiuria” e, di contro, auguriamo a Lady Tabarez di riuscire a ritrovare quanto prima la forza per ritornare a parlare ed urlare informazioni utili per acciuffare i suoi aggressori, ma ancora di più per ritornare a vivere una vita serena.

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