Un ritiro…di-vino!

Svegliarci in tempo per l’allenamento mattutino non è stato facile. L’aria pura di montagna unita al viaggio e la stanchezza del giorno prima ci hanno narcotizzato abbastanza per farci cadere in un sonno profondo da cui è stato complicato rialzarsi. Ma ce l’abbiamo fatta e alle 10 siamo sul campo. Gli azzurri sono già lì a provare tiri da fuori area, con palleggio a slalom tra birilli prima, con stop di petto e tiro al volo poi. Veder palleggiare Santana non ci dà coraggio, il giovane Dezi invece ci strabilia tutti con tiri precisi, potenti e alcuni di questi imparabili. Dagli spalti ci si azzarda: “E noi il vice Cavani ce lo abbiamo già! Altro che Trezeguet!”. Calmi, signori! Vediamolo prima in campo. Anche se in effetti fa ben sperare.

La domanda che nasce spontanea tra i tifosi invece riguarda Sosa. Immagino la sappiate già. “Perché è ancora qui?”. Si sparge voce che Bigon è a Milano per cercare di piazzarlo. Guardandolo tirare  a porta, capiamo perché non  è ancora tornato e solidarizziamo con il direttore che, come ha detto il Presidente quando è venuto in mezzo a noi, “sta facendo il giro delle cinque chiese”. Forse le altre  due le ha trovate proprio chiuse!! Il pomeriggio ci regalerà la buona novella dell’ottimo lavoro svolto da Bigon: non solo lo ha piazzato, ma abbiamo anche ricevuto due milioni. Come ha commentato qualcuno: “Bigon a stare a Napoli ha già imparato a fare i pacchi!”.

L’evento della mattina è sicuramente la presenza del Presidente, prima sul campo, poi tra i tifosi. Una lunga chiacchierata e una disponibilità che sinceramente ci lascia piacevolmente sorpresi. Filosofeggia e provoca come sempre, ma parla liberamente di  Lavezzi e delle “idee paracule del procuratore nel mettere delle voci in giro per far alzare il valore del giocatore”, dello stadio e dei tabelloni che non possono essere messi sul terzo anello per motivi di sicurezza che “se cade in curva sulla testa dei tifosi e muoiono 20 persone che si fa?”. Non lo so, Preside’. Sicuro per adesso facciamo gesti poco signorili, ma d’obbligo in questi casi.  I tifosi vogliono fare tante domande, molte incentrate sul mercato, altre riguardano il prezzo del biglietto dell’amichevole con la rappresentativa Trentino: 20 euro per gli unici spalti del campo, 5 per una collinetta nascosta lateralmente. Dimaro evidentemente approfitta della nostra passione. Molti si lamentano, ma hanno già il biglietto in tasca. Altri osservano la collinetta  sconfortati. Altri s’incoraggiano a vicenda e si autoconvincono che da lì si vedrà comunque bene. Prevedo anche per loro il biglietto della tribuna in tasca entro le 17!

Dicevo, sono tante le domande. Perfino un “Di chi è questo bambino?!” alzando un bimbetto con un pallone in mano un po’ spaurito che si guardava intorno. Il papà era troppo preso dalle lezioni di vita del Presidente per accorgersi che era il suo. Dieci secondi di panico, poi ricorda la fisionomia familiare del bimbo in questione e recupera l’oggetto smarrito.

C’è un bel sole su Dimaro che ci mette di buonumore. Facciamo amicizia presto e durante l’allenamento pomeridiano elegiamo a nostro eroe un bimbo di dieci anni con spiccato accento emiliano e maglia del Napoli che indicava alla mamma tutti i nuovi acquisti e i rientri. Ha tentennato su Dezi, ma ne ha elogiato subito le doti mostrate. Il ragazzo se ne intende. Indaghiamo, diamo per scontato la solita storia del papà napoletano emigrato che educa il figlio alle buone maniere, ma abbiamo un colpo di scena. Papà barese, mamma bolognese, uno zio a Salerno. Nessun tifoso del Napoli nell’albero genealogico. Per quanto ci riguarda è l’eroe della giornata!

Alle transenne aspettiamo il Mister, Bogliacino e Ruiz. Non si defilano come hanno fatto il giorno prima Santana e Britos e come fa Dzemaili e ci concedono autografi e foto, per la verità un po’ frastornati, soprattutto lo spagnolo. Nel frattempo usciamo quasi a parenti con un paio di persone, si attuano scambi di buone prassi circa i riti scaramantici, ovviamente parliamo anche dei nostri chicchirichì pre-partita. A ripeterli tutti uno dietro l’altro sembriamo dei pazzi. E questa cosa ci piace assai!

Si scambiano due chiacchiere sugli acquisti, sul dispiacere di non vedere più Sosa, si ricordano i pacchi precedenti e quelli scansati. Compreso Zuculini soffiatoci dal Genoa. La battuta della giornata è di un nostro nuovo amico emigrato a Lecco conosciuto in pizzeria la sera prima che commenta spontaneamente “Preziosi l’ha riportato indietro pure con una scatola dei Gormiti in mano!”

La nostra giornata finisce con una via crucis molto particolare. Ci suggeriscono una sagra ad un paio di chilometri da Dimaro. Grazie a Dio, o chi per lui, ci andiamo. E ci rendiamo subito conto che andare non è il problema. Il problema sarà tornare. Ci accolgono con un sacchetto da portare a tracolla con un calice dentro. La sagra consta di 10 tappe  più aperitivo. Ogni tappa una specialità culinaria, ma soprattutto un bicchiere di vino rosso di diversa qualità. Non ce ne saltiamo una. Potrebbe sembrare scortese. E non sia mai detto che siamo scortesi.

Alla terza tappa incontriamo degli amici del Club San Francesco (AV) e gli strappiamo anche un invito alla sagra della castagna a Montella! Brindiamo. Al Napoli, ovviamente.

Alla decima tappa avremmo brindato a qualsiasi cosa. Anche a Sosa.

La nostra giornata finisce cantando al bar sotto casa con altri tifosi e con delle ragazze di Dimaro. Una di loro porta fiera un cappellino del Napoli. L’ospitalità del Trentino non è mai messa in discussione.

Quest’anno i giocatori sono blindati, non escono in paese come gli altri anni e non hai la possibilità di parlare con loro, sono più seri durante gli allenamenti (il Pocho e Santacroce facevano da giullari l’anno scorso e davano spettacolo), è lasciato poco alla spontaneità e molto all’organizzazione serrata degli orari.

Ma questo non cala il nostro entusiasmo, anzi ci dà la possibilità di stare più tempo tra noi e viverci di più il posto magnifico in cui siamo.  Quasi quasi ci piace anche di più. E se il tuo primo trofeo della stagione è un calice appeso al collo, capisci che si è tutti sulla buona strada!

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