“Tatticismi” fuori dal campo

La partita casalinga della Paganese, vinta 1-0 contro la Cremonese, è costata  4.000 euro di ammenda per comportamento gravemente antisportivo. La vittoria degli azzurro stellati è fondamentale per uscire dalla zona calda della classifica, conquistare almeno i play out. Il provvedimento del giudice sportivo è scattato perché per l’intero secondo tempo di gara i raccattapalle ritardavano sistematicamente la riconsegna del pallone e negli ultimi 15 minuti abbandonavano il campo rallentando considerevolmente la ripresa del gioco.

Questa lezione di mancato fair play praticata fuori dal rettangolo di gioco viene anche da Cosenza, ma questa volta i protagonisti non sono stati i raccattapalle. Il giudice sportivo, infatti, ha provveduto a sanzionare l’episodio con 2.500 euro a carico della società calabrese. Dalla nota si specifica che per indebita presenza nel recinto di gioco “di persone non identificate ma riferibili alla società”, che assumevano un atteggiamento di disturbo verso il portiere della squadra ospite. Al termine dell’incontro (vittoria dell’Andria per 1-0 al San Vito, ndr) gli stessi si introducevano nell’area antistante gli spogliatoi contestando vivacemente la terna arbitrale. Queste sono le deformazioni tipiche degli “schemi tattici fuori dal campo” del calcio latino. Nel grande atelier del pallone italico il vestito delle cattive abitudini rimane il capo d’abbigliamento più ricercato.

Alessandro D’Auria

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