Sulla strada per ripartire, ostacolo Brescia

Tra le tante squadre che a inizio campionato erano considerate in lotta per la salvezza, forse il Brescia era quella che più apprezzamenti aveva ricevuto dagli addetti ai lavori, grazie a un mix di giovani rampanti (la cantera bresciana è rinomata e a Napoli lo sappiamo bene, ndr) ed esperti navigatori della Serie A come Filippini, Caracciolo, Sereni.
Ma come spesso accade, alla teoria non seguono i fatti che si erano ipotizzati e il Brescia pur partendo bene in stagione infila una serie di risultati negativi, anche a fronte di prestazioni che negative non erano,  e perde l’allenatore Iachini, sacrificato nel nome di una possibile “scossa”. Il sostituto Beretta però non ha mai fatto presa nell’ambiente e nella squadra e dopo qualche mese di risultati scadenti è stato allontanato per fare di nuovo posto a Iachini.
Ritengo che questo giro di panchina abbia danneggiato una squadra che sebbene non da scudetto, non è certamente meno dotata di talento di Catania, Chievo o Lecce.
Proprio l’ultima gara con i salentini arricchita da tante polemiche sul decisivo gol annullato, ha determinato per le rondinelle una situazione da ultima spiaggia da domenica al San Paolo. Infatti l’aver fallito lo scontro diretto casalingo ha dilatato ulteriormente le distanze con la zona salvezza, costringendo i bresciani a provare a fare risultato su tutti i campi in queste ultime giornate.

Ma che avversario si troverà di fronte il Napoli?
Schierato con un 5-3-2, il Brescia ha i suoi problemi principali nel pacchetto arretrato, infatti i tre centrali Zebina, Bega e Zoboli non hanno mai dato eccessive sicurezze alla squadra e il solo francese ha una discreta velocità, tuttavia complessivamente si tratta di uno schieramento attaccabile anche sugli esterni dove  Zambelli e Berardi potrebbero pagare qualcosa in termini di velocità contro gli esterni azzurri.
La mediana è composta dal metronomo Cristiano Zanetti, affiancato da Kone (trequartista inventato mediano da Beretta) e Filippini, a questi tre il compito di innescare la rapidità di Diamanti o la forza dell’airone Caracciolo.

Concludendo l’analisi, dubito fortemente che il Brescia avrà un atteggiamento difensivo a oltranza, credo piuttosto che tenteranno il tutto per tutto nella speranza di centrare un successo che potrebbe fargli recuperare punti preziosi sulle dirette concorrenti, ma questo vuol dire anche allungare lo schieramento e lasciare spazi larghi tra le linee, voragini nelle quali si potrebbero catapultare gli esterni e gli avanti del Napoli.
Sarà gara dura, ma il Napoli non può lasciare punti al San Paolo in questa volata finale del campionato.

Andrea Iovene

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