Calma e gesso!

Così dicono i giocatori di biliardo nei momenti “caldi” di una partita, prima di un tiro importante, tenendo salda la stecca tra le mani e strofinandone la punta con il gesso. Meditare attentamente, e poi fare la propria mossa.
Mazzarri aveva meditato le mosse da fare per affrontare questo doppio impegno importante nel giro di quattro giorni, ha provato a presentare in entrambi i match formazioni che avessero la forza e la lucidità necessaria a centrare l’obiettivo, ma purtroppo giovedì scorso è andata male anche a fronte di una gran gara disputata, mentre ieri è stato palese il gap di freschezza atletica e lucidità pagato dal Napoli per l’impegno ravvicinato.
Senza tirare in ballo arbitro e assistenti (sebbene pessimi nella loro performance), la verità è che quando giochi contro squadre con l’organico del Milan o dell’Inter devi essere al 100% del tuo potenziale fisico e tecnico, e il Napoli ieri era non lo era, per la stanchezza accumulata nelle ultime settimane e per l’assenza di Lavezzi, al cospetto di un Milan che invece era a riposo da 8 giorni e che ha preparato la gara (pur con alcune assenze, Pirlo, Zambrotta, ndr.) arrivando al match di ieri sera tirato a lucido. Quando poi dopo l’1-o la squadra azzurra si è riversata in avanti, rinunciando allo schieramento ordinato e compatto tenuto fin lì, per il Milan di Allegri (che fa del contropiede la sua arte) è stato fin troppo facile chiudere la gara con un risultato rotondo.

Ma “Calma e gesso” vuol anche dire di non smarrirsi se si sbaglia un colpo, se non si manda la palla in buca, vuol dire che ci sono altri colpi e altre mosse da fare, per centrare ugualmente il traguardo, per proseguire la stagione nel solco tracciato fin qui, perchè se è vero che è importante vincere, è altrettanto vero che quando non riesci è forse più importante continuare a provarci e a non mollare fino alla fine.
Detto questo, il campionato riparte domenica, contro il Brescia, avversario insidioso perchè disperato, e saremo ancora senza Lavezzi (ultima giornata di squalifica), fondamentale è tenere giù la testa e continuare a sudare, correre e gioire tutti insieme, squadra, società e tifosi.
Senza dimenticare mai da dove siamo partiti sei anni fa, dove siamo arrivati e soprattutto dove vogliamo andare. Sempre Avanti.

Andrea Iovene

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