Il Mattino – L’agente di Verdi non è stato sincero, la trattativa è stata “una farsa”. Spuntano altre motivazioni

Il modo in cui la trattativa per Simone Verdi è saltata non è ancora del tutto chiaro. Troppi tasselli che ancora non si riesce a mettere al proprio posto. Ci prova l’edizione odierna de Il Mattino, che aggiunge nuove motivazioni e prova a far chiarezza sul comportamento di Donato Orgnoni, che di Verdi ne è l’agente.

Il problema nella trattativa pare essere sempre stato alla base, ma per difficoltà comunicative o per omissioni da Bologna, si è arrivati fino a questo punto, in cui De Laurentiis non sa con chi prendersela per tutto il tempo che ha perso. Verdi, dal canto suo, ha risposto che già a dicembre aveva detto non volersi muovere. Il fatto è che il suo agente ha sempre raccontato a Giuntoli l’esatto contrario, e cioè che avrebbe convinto il suo assistito, che alla fine avrebbe accettato. Anche perché c’era anche una intesa: 4 anni e mezzo di contratto a 1,8 milioni a stagione.

Continua il quotidiano: Una farsa, certo. A sentire prima l’ad del Bologna Fenucci e poi il procuratore di Verdi, Orgnoni. Fenucci, parlando da Casteldebole, spiega: “Non c’era nessuna delle tre condizioni per dare il via all’operazione: non c’era l’accordo economico con il Napoli, non c’era il sì del calciatore e non c’era neppure il sostituto”.

Orgnoni fa peggio, per quanto complicato. “La vera ragione del rifiuto di Verdi a un suo trasferimento è personale: già a dicembre, quando gli era stata paventata la possibilità di lasciare Bologna a gennaio, aveva respinto la proposta. Ha voglia di finire la stagione a Bologna, per continuare il suo percorso di crescita. A Simone piace stare a Bologna. La scelta non è tecnica, non aveva di paura di andare lì e non giocare e molti giudizi in questo senso mi hanno un filo infastidito. Lui ha raggiunto una sua serenità. Ipotesi Inter per giugno? Ci sono stati alcuni sondaggi di alcune società italiane, ma sono stati solo sondaggi…

A quanto pare, non c’era bisogno di attendere il rientro del giocatore da Dubai per chiudere una trattativa che, stando a queste parole, era già conclusa da tempo, rendendo superflue pure le telefonate di Sarri al giocatore.

Spunta anche un’altra motivazione: “La fidanzata non gradiva ‘il salto’ a Napoli, preferendo la dimensione più umana della città Dotta e Grassa”

 

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