Le pagelle di Napoli-Fiorentina: Allan per tutti, Zielinski e Mertens sprecano. Hamsik e Callejon…

Reina 6: In sicurezza su Benassi, attento su Simeone. Questi gli unici grattacapi di giornata, regola l’ordinaria amministrazione con disinvoltura.

Hysaj 6: L’assenza di Ghoulam ha riversato sull’esterno ex Empoli anche importanti compiti in impostazione, continua ad essere l’azzurro chiamato a smistare più palloni – 108 con una precisione dell’85% – senza lesinare l’apporto in fase di spinta. La gamba non manca, il contributo in ambe due le fasi neanche.

Albiol 6: Prende le misure agli avanti avversari dopo qualche indecisione, e alla lunga guida alla perfezione una linea pressoché irreprensibile. Jorginho finisce per nascondersi e allora gli oneri della prima impostazione passano al centrale madrileno che non delude.

Koulibaly 6: Qualche apprensione di troppo nella prima frazione di gara su Simeone che fa movimento, tanto, battendo a grandi passi l’intero fronte d’attacco. Nella ripresa riduce i patemi ai minimi termini e prova anche a suonare la carica tra progressioni e presenza nell’area avversaria.

Mario Rui 6: Faccia a faccia con l’interprete più insidioso degli undici avversari – Chiesa – che non lo scuote. Tiene botta e prova anche a proporsi cercando il fondo. Ma sulla catena di sinistra non riesce ancora lasciare il segno con la capacità di palleggio che è, comunque, nelle sue corde.

Allan 6,5: Polmoni per quattro, duttilità applicata al meglio in entrambe le fasi. Ripiega e si propone, le sue fiammate in transizione offensiva sono molto spesso la più grande insidia per gli uomini di Pioli. Crea superiorità, ispira, una ventata di imprevidibilità che scuote la staticità della metà campo partenopea. Qualche imprecisione in impostazione, ma è difficile chiedergli di più.

(dal 76′ Rog 6: Ci mette voglia, grinta e dinamismo.)

Jorginho 5: Spreca a inizio gara su ottima assistenza di Mertens, ma la freddezza nell’area avversaria non è propriamente il suo mestiere. Ma quest’oggi manca anche in quello che è da sempre il suo pane quotidiano, poco ritmo, mai uno spunto in verticale. E l’intero collettivo ne risente.

(Dall’82’ Diawara s.v.)

Hamsik 5: Macchinoso, poco ispirato, a tratti persino impacciato. L’ombra più cupa del fuoriclasse ammirato e osannato nell’ultima decade all’ombra del Vesuvio.

Callejon 5: Prova a svariare sull’intero fronte d’attacco ma il rendimento ampiamente sotto media è ormai stazionario. Nessun sussulto, nessuna giocata capace di scardinare gli equilibri della linea difensiva avversaria. Niente che ricordi il miglior Callejon.

Mertens 5: Un solo gol nell’ultimo mese, un trend che stona a dismisura con il rendimento da cannibale del suo 2017. L’occasione sprecata a tu per tu con Sportiello è lo specchio di una brillantezza ormai scomparsa. Qualche sprazzo di gran classe – l’invito no look per Zielinski su tutti – ma è troppo, troppo poco.

Zielinski 5: Due occasioni ghiottissime e una resa non all’altezza. Stavolta ‘l’esperimento’ da vice Insigne non lo vede sorridere sotto rete: prima sparacchia alto, poi trova il legno a strozzargli in gola l’esultanza. E se non incanta a tu per tu con l’estremo difensore avversario le note stonate non cambiano quando deve ispirare i compagni di reparto, tantissima imprecisione sia in esecuzione che nella scelta della giocata più giusta.

(Dal 74′ Ounas 6: Una bordata col mancino e qualche spunto nel quarto d’ora finale.)

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