Manchester City-Napoli, tra primo e secondo tempo: le due facce della stessa medaglia

Il risultato di Manchester City-Napoli era pronosticabile, probabilmente non dal punto di vista numerico, ma quantomeno concettualmente. La prestazione offerta dal Napoli, invece, molto meno.

MEZZ’ORA DI OBLIO

I primi 30 minuti della sfida dell’Etihad mettono in mostra tutte le difficoltà del caso, con un Napoli che è vistosamente intimorito dalla caratura, dal prestigio e dal gioco degli avversari: pressing tutt’altro che costruttivo e Citizens che mettono subito le cose in chiaro con 2 reti dopo pochi minuti. E, con buona pace della traversa di De Bruyne e di Reina, potrebbero essere anche 4. I numeri, che hanno anche il loro valore, sono impietosi: in mezz’ora il City calcia un totale di 13 volte verso la porta azzurra; dall’altra parte c’è un curioso quanto significativo 0. Passibile di considerazione è anche il dato sul possesso palla, un 42% piuttosto inusuale per gli azzurri, che nelle prime 8, vittoriose sfide di campionato, hanno lasciato le briciole del gioco ai rispettivi avversari. Un momento di possibile svolta arriva quando Walker trattiene Albiol in area di rigore, ma sul dischetto Mertens si fa ipnotizzare da Ederson.

ARRIVA LA RIPRESA

Nel secondo tempo la formazione azzurra si trasforma, trova nuova verve dopo aver quasi toccato il fondo: con l’ingresso di Allan al posto di un acciaccato Insigne la squadra sembra trovare una maggiore quadratura, con un centrocampista in più per contrastare lo strapotere dei mediani di Pep Guardiola. Il brasiliano in maglia numero 5 suona la carica, galvanizzando un Ghoulam che mette il turbo, domina la fascia sinistra e consegna un rigore che il giovanissimo Diawara deposita in rete. Sono segnali, scosse, improvvise. Tutto necessario per mettere, con le giuste proporzioni, alle corde un avversario di tale portata. Nella seconda frazione aumenta anche il fraseggio e conseguentemente la percentuale del possesso palla, arrivando a toccare un paritario 50%; così come è incrementata la qualità dei passaggi, con quei primi 30′ che sono stati momentaneamente cancellati. Sono segnali, appunto, necessari per il prosieguo della stagione.

RIPARTIRE SUBITO

È un peccato, parafrasando mister Sarri, per quei primi 30′: frazione di tempo che ha indubbiamente incanalato la partita sui binari inglesi, ma che in qualche modo poteva indirizzare sul muso del Napoli un cazzotto ben più duro di quello che è stato in concreto. La forza, quella del gruppo, quella che nel lungo periodo porta risultati, è servita alla formazione azzurra per tenere botta ed uscire dall’impianto di Manchester, tutto sommato, a testa alta. La sconfitta c’è e non va sottovalutata, ma nel modo in cui è arrivata lascia sperare per le prossime partite. Partite che arrivano subito, senza perdere un secondo, con il calendario che non dà tregua, vista la sfida di vertice che attende il Napoli il prossimo sabato contro l’Inter.

Il calcio è comunque un ambito in cui certi tipi di esami non mancano; chi sosteneva un possibile contraccolpo psicologico dalla notte dell’Etihad potrebbe essere spinto a ritrattare. L’unico giudice al riguardo, come sempre, è il campo. E, per fortuna, non c’è molto da attendere.

Francesco Vassura

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