Di Francesco: “Sarri partito tra le difficoltà, hanno avuto l’intelligenza di aspettarlo e credere in lui”

Presente al Firenze Football Fest, l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha rilasciato alcune dichiarazioni. Si è soffermato anche sul Napoli, proponendo un paragone con Sarri. Ecco quanto riportato dai colleghi di Vocegiallorossa:

“La cosa fondamentale è il tempo per trasmettere le idee di gioco. Come quando entri in azienda, servono anni per farla crescere.

Sarri per esempio, ricordiamoci da dove è partito, dal sistema di gioco iniziale e le difficoltà del caso. Chi gli è stato vicino ha avuto l’intelligenza di aspettare e credere in questo allenatore” 

Poi ha aggiunto:

Già studiato per il Napoli?
“Assolutamente si”.

La partita dello scorso anno?
“Ricordo quella partita, ai punti il Napoli ha meritato la vittoria ma nel finale la Roma poteva fare 3 gol. Con il Sassuolo pareggiai al San Paolo. Il Napoli costruisce tanto da una parte per andare a finalizzare dall’altra, è una grande qualità. Ci sono tante sfaccettature del basket. Gasperini trasmette molto in questo senso, come i duelli individuali. Io lavoro più su duelli di zona”.

Bilancio in perfetta parità contro Sarri per te. Ti piace affrontare le squadre di Sarri?
“C’è stata un’evoluzione di Sarri, lavorando 3 anni con una squadra, che ha trasmesso la sua idea di gioco. Quando perse con me giocava con un altro modulo, il 4-3-1-2 dove si cercava più verticalità, ora la forza del suo Napoli è la capacità di lavorare sulle catene esterne. Sentivo un’ottima analisi giorni fa: non fa mai appiattire i suoi giocatori su una linea di passaggio. Io però cerco di lavorare però prima sulla mia squadra, per non far realizzare il suo sistema di gioco”.

Uno spareggio per la lotta scudetto?
“Magari no, ma è una partita fondamentale. Ogni partita, piccola o grande che sia, la facciamo diventare importante, questa avrà un gusto particolare”.

Roma e Napoli obiettivo da raggiungere per le altre squadre italiane?
“La squadra da battere resta la Juventus. Roma e Napoli sono quelle che si sono avvicinate di più, hanno anche la potenzialità giusta. La Roma ha cambiato di più, in primis l’allenatore, ma non vuol dire che siamo meno competitivi, siamo qui per crescere. Ci dispiace non aver giocato a Genova, a livello psicologico un po’ pesa e a lungo andare può pesare, dipenderà molto dal risultato contro il Napoli”.

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