Le pagelle di Napoli-Benevento: la voglia di Dries e le gemme di Lorenzo. Il lampo di Allan, Ghoulam e Jorginho…

Reina s.v: Si gode l’ottima prestazione dei compagni nel piacevole pomeriggio di Fuorigrotta. Mai costretto a disimpegnarsi.

Hysaj 6,5: Padrone della propria fascia d’appartenenza, prestazione meno appariscente se raffrontata al collega sul lato opposto, ma solidità e passo sono  garantiti. Cerca anche la soluzione individuale, ma trova la risposta puntuale di Belec.

Albiol 6: Poco lavoro dalle sue parti, con il lavoro sporco che passa dai piedi del compagno di reparto. Giornata senza la minima apprensione.

Koulibaly 6,5: Le pretese degli avversari sono minime, ma quando provano a sfiorare la trequarti partenopea l’ombra del centrale azzurro è assillo ingombrante e impietoso. Con le cattive, chiedere ad Armenteros, o con eleganza. Nessuna differenza.

Ghoulam 7: Due assist a referto come corollario più prezioso ad un dominio assoluto su una fascia sinistra battuta incessantemente, con ferocia e costrutto. Ogni sgroppata è un incubo per i malcapitati Lombardi e Letizia che non riescono mai ad arginare la verve dell’ispiratissimo franco-algerino.

Allan 7,5: Nella serata di Charkiv più di un indizio, il brasiliano oggi è ago della bilancia negli equilibri in mediana. Le doti ampiamente riconosciute, rottura e costruzione, ma c’è di più. E’ quella capacità di mutare le due fasi col suo ritmo, unico nel mosaico nella zona nevralgica del campo. Proprio come in occasione del vantaggio lampo: uno strappo, improvviso. Percussione trascinante dalla mediana fino ai pali di Belec, capitalizzando al meglio il tap-in.

(Dal 75′ Rog s.v.)

Jorginho 7: Tempi giusti, sempre, con precisione. Rapidità e geometrie. Il primo tempo degli azzurri è un assolo che vede il regista di Imbituba toccare sempre le corde più propizie. Nella ripresa abbassa il ritmo ma il rendimento non ne risente.

Hamsik 6,5: Tanto del Napoli dai due volti di questo inizio stagione passa da questo abbrivio per nulla felice del capitano. Fulcro di gioco e freccia affilata all’unisono. Prova a rialzare la cresta, Marek, nel pomeriggio del San Paolo, ma appare ancora convalescente se il raffronto è con il rendimento a cui ha abituato la platea partenopea. Piccoli miglioramenti, in attesa di un ritorno di cui la zona nevralgica del campo non può fare a meno. Partecipa fluido alla manovra, prova a pescare il sussulto personale ma trova reattivo l’estremo difensore avversario.

Callejon 7: Solito piglio per il moto perpetuo di Maurizio Sarri. Proiezioni velenose scorgendo la crepa giusta al momento giusto tra le linee avversarie. Poi alla mezz’ora per il 7 di Motril è tempo di unirsi a un festival del gol che nella prima frazione di gara è a tratti impietoso, addomestica al meglio l’assist di Ghoulam e col mancino cala il poker prendendo in contro tempo Belec. Ci riproverà, con minor fortuna, fino al cambio.

(Dal 68′ Ounas 6: La voglia di dimostrare tutto il suo valore scorre fortissima, vibra al passo di una serie di serpentine ubriacanti spaziando su entrambe le fasce. L’ennesimo guizzo nel finale porta al rigore del definitivo 6-0).

Mertens 8: Una tripletta per ripartire. E in una giornata del genere il timbro del belga non può mancare, un movimento al sincrono sul tracciante di Insigne che lascia di sasso i diretti marcatori. Le due fiammate dal dischetto sono poi più di potenza che di freddezza, ma tanto basta. La voglia è tanta, dopo la panchina dal 1′ in Ucraina anche qualcosa in più: crea profondità, allunga il reparto e cerca gli ultimi venti metri con continuità. Senza mai disdegnare un importante lavoro in pressione, di sacrificio.

Insigne 7,5: Troppe, davvero troppe, tre gare di digiuno in campionato per uno come lui. E non c’è modo migliore di placarla, quella fame. Una gemma, torsione in un fazzoletto e destro elegante e preciso sul palo lontano. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, ugualmente lucente, nel destro con il contagiri a incrociare che pesca il taglio di Mertens per il tris azzurro.

(Dal 56′ Giaccherini 6 Impatto da rivedere, poi trova le misure e lascia il segno. E’ da un suo spunto che nasce il rigore che sigilla il risultato sul 5-0.)

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