Conferenza Audi Cup, Sarri: “Mi sento un po’ un intruso, questo torneo è una grande gratificazione per il lavoro svolto”

Maurizio Sarri è intervenuto durante la conferenza che anticipa l’Audi Cup, il prestigioso torneo in programma a Monaco domani e dopodomani. Insieme a lui, presenti anche il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp, quello dell’Atletico Madrid Diego Simeone e l’allenatore del Bayern Carlo Ancelotti.

Nessuna squadra italiana ha mai vinto l’Audi Cup fino ad ora. Che il Napoli, al suo esordio, riuscirà nell’impresa? “Difficile“, secondo Sarri, che ha così motivato la sua risposta: “Di fronte abbiamo delle signore avversarie, ricordiamolo. Ho da fare un solo appunto: avrei preferito giocare in notturna per concentrarci su ritmi più alti, anche in vista del preliminare di Champions che ci aspetta; ma l’importante è avere l’opportunità di confrontarsi con team di questa caratura e farsi trovare pronti“.

Che la squadra partenopea vinca o no il torneo, un grande onore è già il sol fatto di essere tra le protagoniste: “Non so se l’invito all’Audi Cup possa considerarsi un riconoscimento per quello che ha fatto il Napoli negli ultimi due anni“, ha detto Sarri, “Penso e spero di sì, perché siamo una squadra in crescita. Questo torneo non è una semplice amichevole, ma bisogna considerare che tutte le partecipanti non sono al massimo. Fa ancora molto caldo, è pur sempre calcio estivo“.

Stando a quanto dichiarato dal tecnico azzurro, martedì e mercoledì vedremo due squadre differenti in campo per le diverse sfide in programma: “Sceglierò due formazioni omogenee, così da dare spazio e modo a tutti di esprimersi, ma senza appesantirli e mantenendo gli equilibri“.

Mister Sarri è apparso visibilmente emozionato, seduto tra alcuni colossi del calcio mondiale: “Mi sento un po’ un intruso, perché loro tre hanno vinto tanto più di me“, ha commentato con la solita umiltà.

Infine, l’allenatore partenopeo si è espresso sul gruppo che ha attualmente a disposizione e sulla politica di mercato scelta insieme alla società: “Il nostro primo obiettivo è stato quello di preservare il gruppo costruito negli ultimi due anni, perché ci siamo accorti di come i ragazzi siano migliorati non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Inoltre, per la nostra società è difficile inserirsi nelle prospettive economiche che il calciomercato impone. Proviamo a crescere così, anche se sappiamo che per puntare in alto bisognerebbe salire un altro gradino. Ma, comunque, ci siamo anche noi“.

Parole che significano tanto.

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