ESCLUSIVA – Massimiliano Esposito: “De Laurentiis? Pianificazione e organizzazione, bene così. Neanche l’Europa è impossibile”

Concessosi ai nostri microfoni, Massimiliano Esposito ha parlato del passato e del futuro del Napoli.

Se dico “Napoli” qual è la prima cosa che le viene in mente?
“Il mio esordio al San Paolo con la maglia del Napoli ovviamente, perché da napoletano e da tifoso del Napoli è stato il coronamento di un sogno”.

Lei ha giocato in un Napoli in difficoltà, che nella stagione 1998/99 arrivò addirittura nono in Serie B. Quegli anni sembrano  soltanto un brutto ricordo pensando al Napoli di oggi, che cosa cambia? È così diverso quel Napoli da quello di oggi?
“Cambia semplicemente l’aspetto organizzativo della società. Noi a quei tempi avevamo anche una gran bella squadra, però non eravamo sostenuti dalla società che, come sanno tutti, era allo sbando, visti anche i risultati futuri. L’arrivo di De Laurentiis ha portato al Napoli pianificazione e organizzazione. Tutto questo ha riportato al Napoli risultati, dignità, attaccamento, Champions e ovviamente tutto quello che noi tifosi stiamo vivendo”.

Chi può e deve essere il trascinatore di questo Napoli?
“I trascinatori devono essere in primis i giocatori, che stanno mostrando e devono mostrare attaccamento a questa maglia e a questa città. Poi l’allenatore, il presidente, i dirigenti e per finire i tifosi, ma sono tutte cose che in questi anni si stanno verificando. Quest’anno sembra iniziato nel migliore dei modi, quindi si può pensare anche a qualcosina in più a quello che si è fatto finora”.

Quella famosa parola con la “S” la pronunciamo, o da buon napoletano conserva una certa scaramanzia?
“Questo è l’anno in cui il Napoli non si deve nascondere, quindi è una parola che si deve osare. Se si usa vuol dire che si ha la personalità giusta e la decisione giusta di lottare per vincere lo scudetto. Il Napoli secondo me ha dimostrato in più di un’occasione di potersela giocare quantomeno. Poi in una stagione si devono incastrare tante cose e se si incastrano bene, può essere l’anno giusto”.

Dopo una lunga carriera durante la quale ha giocato in tutte le serie, oggi allena le giovanili della Sacra Famiglia a Padova. Osservando il lavoro di Sarri, sta imparando metodi da mettere in pratica con i suoi ragazzi?
“Anche l’anno scorso sono venuto qui e ho assistito a diversi allenamenti del mister e gli spunti sono tantissimi, perché il mister insegna calcio da tanto e quindi si può solo imparare. Sicuramente mi aiuta nella crescita personale ma anche a lavorare in una certa maniera con i ragazzi.

Sempre a proposito di giovani, c’è qualche ragazzo del Napoli che può rappresentare il futuro per questa squadra?
“Il Napoli ha tantissimi giovani di prospettiva, magari uno su tutti può essere Rog. Stamattina si parlava di Sepe, che ancora non gli è stato dato il giusto spazio. Il settore giovanile del Napoli sta lavorando molto bene, quindi da qui a qualche anno secondo me vedremo tanti giovani esplodere. È un calcio quello italiano in generale che sta dando sempre di più spazio a calciatori italiani, com’è giusto che sia.

Ci può essere l’Europa nel futuro del Napoli?
“Credo proprio di sì. Il Napoli ha dimostrato di essere la squadra migliore del campionato, nonostante sia stata la Juve a vincere. Quest’anno si sta approcciando per cominciare come ha finito, può succedere di tutto e perché no, anche l’Europa”.

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