Gazzetta – Nell’operazione tra Raiola ed Insigne c’è lo zampino di papà Carmine

Dopo il rinnovo ufficializzato lo scorso 14 aprile con tanto di foto di rito, il rapporto tra Lorenzo Insigne ed i suoi procuratori sembrava più florido che mai.

Da qualche giorno è iniziata a circolare la voce di un interesse sempre più concreto per la procura di Mino RaiolaLa Gazzetta dello Sport fa il punto della questione: secondo la rosea non è stato Raiola a cercare Insigne, ma il contrario, attraverso il papà Carmine. Il calciatore, qualora volesse decidere di cambiare agente, dovrebbe pagare una penale di 2.5 milioni di euro. La frizione – si legge – risalirebbe a giugno, quando i procuratori del 24 si erano attivati anche per tutta una serie di iniziative che riguardavano la sua immagine. In quel periodo Insigne si trovava in Nazionale e forse una chiacchierata con Gigio Donnarumma (altro assistito di Raiola) può aver “indirizzato” la scelta del classe ’91.

È stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, una scelta che in pochi si aspettavano in maniera concreta, ma ha come corollario una relazione ormai interrotta tra Insigne ed i suoi tre procuratori.

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