Milik: “Non ho perso un anno: mi sono allenato ed a Napoli hanno continuato a credere in me. I complimenti non bastano più, ora vogliamo vincere”

L’attaccante azzurro Arek Milik ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Repubblica. Queste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione.

Anno difficile. “Non credevo di essere così forte: in questi mesi ho studiato il mio corpo e mi è scattato qualcosa in testa. È vero, quello che non ti uccide ti rende un calciatore migliore. Secondo me non è stato un anno buttato, ho meno paura delle difficoltà e saprò come affrontare le prossime”.

Stagione della carriera. “Possiamo lottare su tutti i fronti. I Mondiali? Sono un sogno, ma ci penserò dopo. Può essere la stagione più bella della mia carriera, non vedo l’ora di riprendere confidenza con il campo e con il gol. Sono contento di quanto fatto in queste prime amichevoli, ma dovremo essere pronti per il preliminare”.

Scelte di Sarri. “Dopo l’infortunio ho ripreso ad allenarmi a gennaio, ma non ho avuto la possibilità di ritrovare un posto in squadra. I miei compagni stavano facendo benissimo e Sarri doveva insistere su di loro; non mi sono mai sentito messo da parte, a Napoli tutti hanno continuato a credere in me ed a farmi sentire importante. Personalmente ho perso il gusto di stare in campo e non ho potuto fare felici i miei tifosi e familiari. Questa è stata una sofferenza”.

Il Napoli. “Da fuori ho visto una squadra fantastica, con tantissime qualità: giochiamo sempre a due tocchi, bello lavorare con compagni così forti. Sono davvero entusiasta di far parte di questo gruppo. Il terzo posto? Giocare bene è gratificante, ma i complimenti non bastano. Vogliamo vincere in questa stagione, almeno un trofeo. Per lo Scudetto la Juve resta favorita, ma ne ha vinti 6 di fila e sono abbastanza. Magari ci sarà spazio per qualcun altro, come il Napoli ad esempio”.

Sarri. “Non mi sento un nuovo acquisto: conosco già allenatore, tattica, ambiente e gioco. È importante per me prendere parte al ritiro, visto che l’avevo saltato la scorsa stagione. Mister Sarri è un grande tecnico, bravo in campo e con una mentalità forte che ci trasmette giorno dopo giorno”.

Mertens. “Non temo la concorrenza con Dries, le squadre forti devono avere giocatori di valore. Nessuno può scendere in campo per 60 partite, serve l’alternanza”.

Numero 99. “Non voglio il 9, mi tengo il mio 99”.

Napoli. “Ci vivo bene, anche se è una città diversa da quelle del Nord Europa. Amo il sole, il mare e le persone. Napoli tra le città più pericolose del mondo? Macché, se vai in giro a notte fonda è pericolosa anche Parigi“. 

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