Albiol: “Possiamo competere per lo scudetto. Bel gioco? Sì, ma dobbiamo essere cattivi: servono le vittorie”

Il difensore del Napoli, Raul Albiol, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva al quotidiano Roma. Queste le sue parole:

Il quinto anno in maglia azzurra può essere quello buono per lo scudetto? “Sì, sappiamo che abbiamo una squadra per competere per lo scudetto. È difficile ma se ripetiamo il girone di ritorno con continuità tutto è possibile. Ci sono Juve, Roma, Milan e Inter molto agguerrite e quindi desiderose di vincere e giocare la Champions.

Quanto è cresciuto il Napoli dal primo anno di Sarri ad oggi? “Molto. Siamo cresciuti tecnicamente e mentalmente. Lo abbiamo dimostrato nel girone di ritorno. Siamo preparati bene per competere per lo scudetto”.

È motivo di soddisfazione ricevere i complimenti per esprimere il più bel gioco d’Italia e forse d’Europa? “Facciamo un bel calcio ma dobbiamo vincere qualcosa. Dobbiamo anche essere cattivi. Dobbiamo pensare a vincere e raggiungere gli obiettivi alzando qualche trofeo. La squadra lo sa. L’anno scorso abbiamo giocato alla grande e siamo arrivati terzi.

Cosa serve per il salto di qualità? Serve continuare con questo lavoro. Bisogna sapere soffrire e lavorare con umiltà. Dobbiamo credere che siamo forti. Dobbiamo fare uno sforzo tutti affinché si raggiunga l’obiettivo massimo.

La preparazione? Non mi fido di questo periodo, può tradire le attese. In estate si può fare fatica all’inizio e avendo subito il preliminare di Champions c’è il rischio di sbagliare. Ci giochiamo un pezzo di stagione, serve concentrazione massima.

Come si migliora il reparto difensivo dopo i 39 gol dell’anno scorso? Alla fine la squadra ha fatto 86 punti, con una brutta difesa non li fai. È stata una grande stagione ma possiamo migliorare. Il nostro gioco è d’attacco. L’obiettivo è aumentare i gol e abbassare il numero di reti subite.

Reina? È importante per noi. È la quarta stagione per lui col Napoli, lotta dentro e fuori dal campo. Ha le qualità per i nostro gioco, è fondamentale e speriamo che rimanga.

Se è un vantaggio ricominciare con la stessa squadra? Sì! Ma stiamo attenti: qualcuno pensa che abbiamo finito bene e quindi lo scudetto ci spetta. Invece dobbiamo fare tanti punti, dobbiamo lavorare molto di più rispetto all’anno scorso.

Quanto perde la Juve con Bonucci? Era un giocatore importante per loro. Difficile, però, che uno solo faccia la differenza. Gli attaccanti possono cambiare una squadra. È più facile sostituire un difensore che un attaccante.

I tifosi azzurri credono allo scudetto? Per noi è importante che la gente sia carica. Noi vogliamo regalare una gioia. Tutte le società vogliono vincere uno scudetto ma solo una squadra può festeggiare e spero sia la nostra.

Da difensore come spiego l’exploit di Mertens? Sapevamo tutti che fosse forte. Il primo anno con Benitez faceva la differenza dalla panchina; ha sorpreso tutti ma conoscevamo le sue qualità. Con le sue caratteristiche è riuscito ad integrarsi bene e a fare tanti gol.

La mia famiglia? È importantissima. Voglio stare con loro tutto il tempo possibile Per poter fare il mio lavoro ho bisogno di avere la serenità e a casa io ce l’ho.

Perché non ho giocato contro il Carpi? Doveva riposare un difensore e allora è toccato a me: un po’ di turnover.

Temo la concorrenza? No, anzi è meglio per tutti. Il mister può stare tranquillo perché siamo ad alti livelli.

Sirene spagnole? Sto bene a Napoli, il mio pensiero è fare una grande stagione. Voglio vincere lo scudetto e poi ci penso.

Chiudere la carriera a Napoli? Può darsi, qui o in Spagna. Vedremo.

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