Meret primo obiettivo, difficile limare il muro dei 20 milioni. L’Udinese ferma sulla propria posizione

Un piccolo gioiello. Lodato da tutti gli addetti ai lavori, per molti un vero e proprio predestinato. E in casa Udinese i brillanti si pagano, non c’è via di fuga possibile. Il Napoli segue Alex Meret da mesi, un prospetto visionato per un’intera stagione in cadetteria, la prima da titolare. La conferma ai dati eccezionali riportati dagli osservatori di tutto lo stivale quando il classe ’97 già incantava nelle giovanili.

FOTO: Screenshot Youtube

Dalle parti della Dacia Arena c’è sovrabbondanza tra i pali, Scuffet ha già i galloni del titolare per la stagione che verrà. La maturazione ormai quasi raggiunta dopo gli alti e bassi di un primo scorcio di carriera – anche per lui – da predestinato, con quel treno direzione Madrid a cui ha rinunciato, come un segno del destino. Impossibile pensare ad una concorrenza spietata con lo stesso Meret, e infatti la trattativa per Albano Bizzarri è ai dettagli. L’argentino è il veterano con cui permettere a Scuffet di esprimersi senza assili, anzi di attingere ad un ulteriore bagaglio d’esperienza.

Meret e Karnezis con le valigie, dunque. E qui i nodi vengono al pettine. I Pozzo valutano l’ex Spal non meno di 20 milioni, pagare per credere. Non un euro in meno perché l’intenzione, a conti fatti, sarebbe quella di garantire un altro anno in prestito al portiere per poi sì, monetizzare, dopo avergli aperto a dovere il palcoscenico della massima serie, in prestito. C’è la Spal, del resto, che l’accoglierebbe a braccia aperte. Il Napoli pondera l’investimento, consapevole degli ottimi rapporti con l’entourage friulano, ma allo stesso tempo che i margini di manovra restano risicati. Alex Meret rappresenterebbe il colpo migliore con cui chiudere il cerchio, premessa la permanenza sempre più probabile di Pepe Reina. Resta lo status quo, infrangibile: pagare moneta, vedere cammello. Un vecchio motto, ma sempre d’attualità.

Edoardo Brancaccio

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