Sarri in conferenza: “La società ora non può programmare lo Scudetto, lo può sognare. Reina punto di riferimento dentro e fuori dal campo”

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha parlato durante la conferenza stampa post-partita del match vinto dagli azzurri per 3-1 contro il Cagliari di Rastelli. Queste le parole del tecnico partenopeoA centrocampo ci sono giocatori che sono cresciuti tantissimo nel corso della stagione e questo è importantissimo. Zielinski è nuovamente in grande crescita, Rog sta diventando affidabilissimo, Allan e Hamsik sono i nostri due interni storici e anche nel vertice basso siamo completamente coperti. E’ vero che il centrocampo sta fornendo buone prestazioni, però, se una linea difensiva riesce ad innescare per 196 volte il proprio vertice basso, vuol dire che anche lì dietro stanno giocando molto e bene“.

Ringrazio in maniera particolare la Curva B, ma devo ringraziare tutti i tifosi e tutto il pubblico napoletano. Questo è un pubblico che dimostra spesso un grandissimo affetto e ti fa sentire importante. Dal punto di vista personale, il pubblico mi ha sempre trattato benissimo e ringrazio la Curva e tutti i tifosi napoletani. Noi, nell’ambito di quello che possiamo fare, stiamo cercando di ripagarli nel miglior modo possibile. I risultati sono di grande livello, siamo una squadra che dà emozioni e questo al nostro pubblico si vede palesemente che piace. Se poi qualcuno pretende che improvvisamente si diventi il Bayern Monaco c’è qualche problemino in più. Nell’ambito della nostra categoria di squadre stiamo facendo benissimo“.

L’eventuale fine di questo progetto corrisponde alla fine del ciclo. Questo ciclo, inevitabilmente, avrà una fine: per motivi anagrafici, per cessioni di giocatori, come è normale che sia in tutte le squadre. All’interno del ciclo si cercheranno di fare i più grandi risultati possibili, ma per quanto riguarda il resto, ho sempre detto che secondo me, in questo momento, la società Napoli non può programmare lo Scudetto, ma lo può sognare. Stop”.

“Trattenere tutti i giocatori? Dipende poco da me. Bisognerebbe entrare nella testa della società, nella testa dei giocatori, perchè poi non è detto che, se anche c’è la volontà di trattenere tutti, sia facile trattenere tutti. Sappiamo che sopra di noi c’è una categoria di società, economicamente più forti, che quando entrano in ballo, per noi e per probabilmente quasi tutto il calcio italiano, c’è poco da fare e diventa difficile”.

“Reina? Io sui portieri la penso come su tutti gli altri giocatori, è anche giusto che ci sia un ballottaggio. Spero che il rendimento di Reina duri ancora a lungo, sia dentro che fuori dal campo. Per me Reina, nello spogliatoio, è un punto di riferimento importantissimo e per me lo rimarrà per sempre. Che poi Reina abbia un’età, in cui bisogna cominciare a pensare che fra due o tre anni ci sia bisogno di un portiere più giovane, è normale e fa parte della storia della vita. Tutti andiamo ad invecchiare, però se Reina invece di 48 partite ne fa 40  non cambio idea su di lui. E’ un mio grande punto di riferimento, è uno dei motivi per cui questa squadra esce così bene dalle retrovie e quindi per me è importante in campo e fuori“.

Se i giocatori vogliono restare qui, è perchè qui si divertono. Quando vai in campo e ti diverti è dura intraprendere qualcosa di diverso. Questa è una squadra che questa sensazione di divertirsi la dà anche in allenamento. Solitamente quando una squadra si diverte, poi diverte anche chi la sta guardando. Se poi questo si può tradurre in risultati migliori di questi io non lo so. I risultati in questo momento sono straordinari: nel girone di ritorno abbiamo fatto 39 punti, abbiamo superato il muro dei 100 goal, abbiamo fatto il record del Napoli di tutti i tempi di vittorie esterne, abbiamo 4 punti in più dello scorso anno. La squadra sta facendo bene, naturalmente la speranza è che possa fare di più, ma questo dipende dall’evoluzione che avranno i giovani di questa squadra”.

“Secondo posto? Non farmi dire una parolaccia (ride, ndr). Ora siamo secondi in classifica, ma loro (la Roma, ndr) hanno una partita in meno. In realtà abbiamo ancora un punto in meno della Roma e se la Roma le vince tutte, bisogna darle la mano e dirgli ‘Bravi’. Stop”.

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