Sarri e ADL da ‘tregua armata’: ma è un silenzio che non fa bene a nessuno

Non c’è pretesa. Ma c’è l’attesa: spasmodica, infinita, francamente poco entusiasmante. Sarri e De Laurentiis hanno trasformato una stretta di mano in braccio di ferro: l’aria è contorta, apparentemente limpida. Tuttavia, con rovesci improvvisi.

Il mister e il presidente non prendono le luci di Insigne: se le proiettano direttamente sul volto. Il primo non è mai categorico: lascia in sospeso un futuro intero; ADL invece guarda avanti, forse nel momento in cui il presente necessiterebbe più di un aiuto dal suo dialetto. Ma niente, non si trovano. Metaforicamente: incontrandosi, si schivano. E viceversa.

PENSIERI DIVERSI

Che poi il mister non aspetta neanche mezzo minuto per incanalare un discorso di un certo tipo: “Contento per Insigne – dice –, ma la società deve potenziarsi anche altrove. Il Napoli è arrivato a un punto in cui o fa un passo in avanti o fa un passo indietro”. Bang: gancio secco alle belle parole spese in mattinata, poco sottilmente intenzionato a spegnere i facili entusiasmi e gli stati d’animo fin troppo umorali. Dal canto suo, il presidente mantiene aplomb e distanza: dalle polemiche, del resto, non ci si stacca mai come si vorrebbe. E allora va di elogi, complimenti e proiezioni future. Pesa scientificamente le parole e rivendica: “Sarri è roba mia”. Nel senso che l’ha scelto, plasmato, modellato a seconda di un Napoli che voleva così e che così ha ottenuto.

De Laurentiis disegna orgoglio sul suo volto, però mai un futuro certo: e su questo, quantomeno, con il suo tecnico si ritrova. Perché se ‘l’anno prossimo può essere anche l’ultimo’, allora la domanda di questo fine stagione è invece un’altra: quanto basta in termini umani per proseguire senza patemi?

SILENZI CHE PARLANO

Il giorno della festa, a Castel Volturno, un po’ di nuvole l’ha minacciate. Non che debba piovere all’istante, né pare sia prevista una tempesta nei prossimi giorni. È il solito clima che non sai cosa può portarti: ché se scendi con l’ombrello, magari arriva una giornata di sole da sdraiarsi al mare.

È una questione d’incertezza, in fondo. Ed è un problema che questo Napoli, ancora un po’ volubile, non può permettersi. Ecco, Sarri e ADL dovranno fare come normalissimi coniugi in preda ad una crisi: salvaguardare la propria creatura. E magari venirsi incontro, confrontarsi – più di quanto già facciano – e programmare. Infine, dispensare certezze. Perché certi silenzi – o meglio: certe parole non dette – rischiano di oscurare laddove il sole fa da padrone.

crico

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