30 marzo 2012, cinque anni fa si spense l’ex azzurro Franco Mancini

Ci sono notizie destinate a lasciare il segno. Cinque anni fa una sconvolse il mondo dello sport: il 30 marzo 2012 morì infatti Franco Mancini, ex portiere del Napoli tra il 2000 ed il 2003. Trovato senza vita, a 43 anni, per un malore, dalla moglie nel suo appartamento di via Gobetti, nel centro di Pescara, dove allenava i portieri del club biancoceleste. Un infarto fulminante che lo colse in casa dopo il consueto allenamento con la squadra abruzzese.

“Francesco era una persona dall’umanità incredibile. Aveva giocato ad alti livelli, ma fuori dal campo era una persona semplice ed umile. Un ragazzo da dieci e lode. Ci mancherà da matti”, la reazione a caldo del presidente Sebastiani in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

FRANCO MANCINI: LA PARENTESI AZZURRA

Mancini ha lasciato un ricordo positivo a Napoli, nonostante un periodo non brillante dei partenopei cominciato con la retrocessione in B e culminato con un sedicesimo posto in cadetteria un anno prima del fallimento.

LA CARRIERA

Prima della parentesi in Campania, le buone prestazioni in A col Bari e al Foggia, dove viene ricordato soprattutto nel periodo zemaniano tra il 1989 e il 1994. E lo stesso boemo lo volle sotto l’ombra del Vesuvio qualche anno dopo. Abile tra i pali, ma anche con i piedi e con un pizzico di imprevedibilità: uno dei primi portieri “moderni” degli anni ’90. Per questo soprannominato da molti il René Higuita di Matera, il suo paese natale.

IL RICORDO

La batteria ed il reggae tra le sue passioni, tanta energia e vitalità. Apprezzato molto anche per le sue qualità umane e fuori dal campo. Oggi, a distanza di cinque anni, il suo nome rimbomba ancora. Ciao Franco.

A. Gagliotti

 

 

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